Continua la strage
Strasburgo è una città francese ma anche di etnia tedesca, la pulizia delle sue strade e dei suoi giardini è eccezionale come eccezionali sono i suoi mercatini natalizi. I Chriskindelsmarik di Strasburgo: Chriskindelsmarik è la traduzione in alsaziano del termine mercato del Gesù Bambino; è uno dei più affascinanti con le illuminazioni ogni anno studiate in maniera diversa, che rendono unica questa città. Le sue vie e le sue strade, da Place Broglie a Place de la Cathédrale, da Rue de la Comédie, a Place de la Gare e a Place Klébler, sono invase da colori e profumi, decorazioni e spezie, dolci e addobbi sistemati su tavoli più piccoli o su grandi bancarelle. Ogni bancarella ha forme diverse di coperture, necessarie per via di una pioggia molto frequente. Su tutto regnano gli addobbi per l’albero di Natale. Pare, infatti, che la tradizione di decorare gli alberi per il periodo di Natale, sia originaria proprio dell’Alsazia. Cronache del 1605 raccontano, infatti, che l’abitudine di decorare gli abeti con dolci, mele o fiori di carta nasca da là, per non parlare dei fili di argento le cui dimensioni sono di varie altezze tanto da lasciare spesso l’abete nascosto. Di questo avremmo voluto parlare e magari delle vecchie leggende che ricordano il concetto e l’anima del Natale. E invece, per l’ennesima volta, siamo qua a dirvi che il giornalista italiano è in fin di vita, che tanti sono i feriti e soprattutto che il mondo sembra tutto impazzito e, messi fiori di carta, palle di vario colore in un angolo, si è scatenata la caccia al killer della strage, il quale, ferito e in fuga, ha urlato “Allah Akbar”. Potremmo dire che sono state fermate altre quattro persone, e darvi informazione su tante operazioni della polizia ma non vogliamo farlo. Vogliamo ricordare Strasburgo come capitale dell’unione Europea come capitale del parlamento europeo e sempre, a ogni notizia, ad ogni nuova morte, vorremmo rispondere con la parola: PACE.
Alla paura che vuole incutere il terrorismo, sulla quale si basa il terrorismo, bisogna rispondere con il coraggio e sembra proprio quello che vuole fare questo articolo, che in un momento in cui tutti hanno la smania di sapere i minimi particolari, anche quelli più efferati (al Tg2 è stato contattato un parlamentare che ha raccontato di essere all’interno di un locale dove era stato portato un cadavere) ci ricorda che, in momenti come questo, bisogna sì pregare per le vittime e per i sopravvissuti, ma anche combattere e sperare, sperare come si è soliti fare in questo periodo dell’anno.
Ottimo articolo per questa duplicità fra la bella Strasburgo è l’ira del terrorismo,ci invita descrivendo aiuole e giardini, dolcezze natalizie poi il furore che ha assalito ormai il mondo. La scelta sarebbe facile ma intanto si continua ad uccidere e più di tutto a terrorizzare
Una tragedia consumata in un ambiente vocato alla pace e che punisce una nazione come la nostra che continua a subire e pagare una solitudine internazionale causata da un sistema politico che ha fatto del danaro il suo Dio. Triste pagina per noi che abbiamo perso un giovane giornalista. Complimenti per l’articolo che offre mille spunti di riflessione.