Qualcuno ha paura
Qualcuno, sull’autobus qualche giorno fa, parlava, sottovoce, al suo vicino di posto: “Te lo devo dire proprio come la sento, ma io di Salvini ho paura.” “C’è aria di cambiamento si va ripetendo e, credimi, io del tipo di cambiamento che intravedo ho paura”. L’altro stava abbastanza attento, ma non rispondeva. Forse perché non trovava risposte o perché aveva paura anche lui. Io stavo proprio dietro i loro posti, avevo sentito e mi chiedevo se anch’io avessi paura dell’attuale Ministro degli Interni del mio paese e della politica che pervicacemente andava attuando.
In verità la mia grande ma vana paura non era tanto nei confronti di Salvini quanto quella, unita allo sbigottimento, che mi suscitava la grande quantità dei suoi sostenitori. Possibile che delusioni o malanimi nei confronti di governi precedenti, anch’essi votati a larga maggioranza, ci portassero come contraltare Salvini?
Avevo paura dei miei simili ormai così lontani e diversi da me, da quel che vedevo io che, insieme a tanti in atto divenuti minoranza, pensavamo fosse un passo nel buio. Io avevo paura perché la democrazia che volevo salvare mi obbligava al rispetto delle altrui e diverse posizioni mentre dinanzi a me vedevo sbriciolarsi principi di diritto, di libertà, di tolleranza, esigenze di equilibri, di discernimento e di quant’altro, sia pure con stalli o fatali imperfezioni, che la mia generazione aveva assicurato ai suoi figli.
Ora, probabilmente avrebbero dovuto ricominciare per non perdere o oscurare una serie di conquiste civili che, non senza battaglie e sacrifici, avevamo conquistato. Un leader inatteso che aveva omesso i confini di una celebrata Padani, facendosi tutore di tutti gli italiani attraverso un gergo politico, che credevamo in disuso, stava per spazzar via ciò che nessun governo dovrebbe poter fare. Un governo può sbagliare, deludere, cedere ad altri il potere. Ma il potere che subentra non deve farci sospettare l’avvicinarsi di una “dittatura” in combutta con altre, non deve camuffare i suoi disegni, non deve cercar di distruggere una debole Europa, fragile baluardo che ancora, con tutti i suoi errori e le sue omissioni, si frappone a chi ha fauci spalancate per fare dell’Italia e non soltanto, la pedina di un impero che speriamo inghiottirà anche Salvini.
Ma, a quel punto, di lui non ci interesserà più di tanto!
Un proverbio dice “chi semina vento raccoglie tempesta”, seminare odio può avere conseguenze drammatiche ed inimmaginabili. Altroché decreto sicurezza, di questo ho paura.
Ė la paura che rende pazzi – dice Papà Francesco – Sono i muri della paura…
che bel business la paura! Videocamera di sorveglianza, sistemi antifurto, corsi di autodifesa., armi…