Apocalypse Verona
Si abbatte su Verona la lunga e pericolosa ondata nera che minaccia l’Europa e il mondo. È proprio la città di Giulietta a ospitare il 29, 30 e 31 di marzo il Congresso mondiale delle famiglie (World Congress of Families,WCF), organizzato dalle destre radicali, sovraniste, misogine, omofobiche etc… che vorrebbero riportare indietro la Storia e cancellare i diritti che le donne hanno faticosamente conquistato nel tempo pagando, per questo, prezzi altissimi.
Il Congresso ha l’obiettivo, fra gli altri, di unire e far collaborare leader, organizzazioni, paesi per affermare, celebrare e difendere la famiglia “naturale” come sola unità stabile e fondamentale della società. Lo scorso anno il convegno si è tenuto in Moldavia; nel 2017 a Budapest con la partecipazione e direzione del primo ministro Orban.
Al congresso di Verona, oltre al Vicepresidente del Consiglio, Ministro dell’interno Salvini, parteciperanno il Ministro della famiglia Fontana, quello dell’istruzione Bussetti, il senatore leghista Pillon, il presidente della Regione Veneto Zaia, il sindaco di Verona Sboarina, la presidente di Fratelli d’Italia Meloni, il presidente del Family Day Gandolfini: il gotha dell’estrema destra. E ci saranno esponenti politici di paesi, dove l’omosessualità è reato o viene comunque perseguita, dove l’aborto è illegale o dove vengono organicamente presentati progetti di legge per renderlo tale, come in Polonia. Il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana prima annunciato (fatto gravissimo) poi revocato, ancora non risulta rimosso dal sito del congresso.
Le tematiche da affrontare nel corso del congresso saranno: ecologia umana integrale, la donna nella storia, crescita e crisi demografica, salute e dignità della donna, tutela giuridica della vita e della famiglia, politiche aziendali per la famiglia …. Tutto questo, come appare evidente, sarà trattato non in prospettiva progressista ma regressiva, reazionaria e oscurantista. Tenteranno di cambiare radicalmente le norme esistenti a danno delle donne e dei nuclei familiari che non siano quelli “naturali”.
Verona diventa così capitale europea di una delle peggiori vergogne storiche che si possano raccontare fin qui. Il futuro non lo conosciamo. Sappiamo però da dove veniamo e cosa abbiamo raggiunto. Oggi ci amareggia e ci indigna immaginare che stiamo andando verso un vero e proprio scontro di civiltà. Ma andremo senza esitazione e senza paura allo scontro se questo sarà necessario per salvaguardare la nostra dignità. Ma Verona sarà anche la capitale europea della rivolta delle donne, delle femministe, di gran parte della società civile e di tutte quelle associazioni che respingono con forza le politiche conservatrici e autoritarie al centro del congresso. Sono stati lanciati cortei e manifestazioni a cui parteciperanno movimenti italiani e transnazionali; domenica si terrà un’assemblea femminista internazionale che registrerà la presenza di Marta Dillon (Ni Una Menos Argentina) oltre ad attiviste irlandesi, polacche, francesi e ad altre provenienti dai Paesi Bassi.
L’UDI risponde al congresso mondiale significando le ragioni per le quali è necessario mobilitarsi, ragioni che condividiamo e che, anche se in sintesi per questioni di spazio, rilanciamo:
la famiglia non è un ordine a cui sottostare, non è più il luogo della patria potestà, del diritto di stupro domestico, delle botte educative per moglie e figli/e; non è il luogo del casalingato femminile obbligatorio e gratuito. Bambine e bambini non nascono per ordine dello Stato, ma per amore di genitori e gravidanza di mamma. Se c’è violenza non è famiglia, se c’è subalternità non è famiglia. Senza autodeterminazione delle donne non c’è famiglia; senza lavoro e senza casa è difficile essere famiglia. La famiglia è il luogo della responsabilità e dell’ascolto, della solidarietà e della condivisione.
Non abbiamo mai avuto governi schierati contro l’art. 3 della Costituzione! Noi non ci stiamo!
Migliaia di persone sfileranno sabato a Verona per contestare l’assise integralista che avrà il sigillo dello stato maggiore leghista. Sarà la “festa trionfale” del ministro ultracattolico Fontana “patrono” del raduno che mette insieme antiabortisti, antigay, antifamiglie arcobaleno e contro quanto non sia “canone” e “normalità”. La “furbata” sta nel non attaccare frontalmente l’aborto, bensì parlare di diritti, salute e dignità delle donne, dei bambini e delle bambine. Alle donne viene, addirittura, offerta la possibilità di restare a casa con una retribuzione, per badare ai figli senza obbligo di lavoro esterno. Un ritorno romantico alla natura senza conflitti, forte della certezza che uomo e donna siano complementari, che la famiglia sia fondata sulla “bellezza del matrimonio” e sui figli, dove il padre rappresenta il principio di autorità e la donna l’accoglienza alla vita. In fondo meglio stare a casa con i figli che lavorare anche la domenica per una paga misera.
Saranno illustrati, inoltre, i motivi per i quali è esplosa la crisi della famiglia e quella demografica. La ragione starebbe in un eccesso di diritti soggettivi, tra cui quelli riconosciuti alla comunità Lgbt, ma anche nella diffusione di un individualismo sfrenato.
Segnalo, come persona che ha sempre lavorato nella scuola, che trovo scandalosa la presenza del Ministro dell’istruzione Bussetti. La scuola e l’università dovrebbero essere laiche. Gravissimo che un ministro dell’Istruzione possa avallare una visione del mondo così misera, parziale e discriminatoria, asservendola ad una ideologia e offendendo milioni di studenti ai quali dovrebbe essere garantita una rappresentanza istituzionale degna e rispettosa dei diritti umani fondamentali.
Il ruolo della scuola non è insegnare “cosa” pensare ma “come” pensare.
Il convegno è impressionante per i contenuti proposti che ci faranno tornare indietro anni luce. È importante reagire e organizzarsi perché i nostri diritti sono sotto minaccia. Di nuovo in piazza senza ma e senza se. Ce la faremo a vincere come in passato ! Grazie per l’articolo illuminante.
Avanti così. Combattiamo in modo non violento contro questi uomini delle caverne!
Ottimo l’articolo, pessimi i contenuti del congresso….che ne sarà di noi donne che abbiamo tanto lottato?
Disgustoso, macabro e barbaro il gadget raffigurante un feto di gomma distribuito al congresso di verona.
Si commenta solo con questa scelta il degrado culturale e l’infimo livello politico dell’iniziativa.
Dove c’è Amore c’è famiglia.
Ed invece ci hanno allevato alla falsità facendoci illudere: dove c’è famiglia c’è amore e proprio questo è ancora tutto da dimostrare.