Anna Valdina e Rosalia Novelli: due donne “contro”
Sulla base delle carte d’archivio e di una documentazione storicamente verificata ho voluto riportare alla luce la figura di queste due donne “forti” raccontandone la vita travagliata.
Siamo nella Palermo del ‘600. Due donne, provenienti da classi sociali e ambienti diversi, quasi coetanee, affrontano una vita piena di sofferenze e difficoltà. Penalizzate dal loro essere donna, sfidano le regole del loro tempo andando incontro a un destino che, nel male e nel bene, sarà condizionato dalle decisioni dei rispettivi padri.
Anna, figlia del Principe di Valdina, cresce spensierata a Roccavaldina sino all’età di sette anni, quando il padre costringe lei e le sue quattro sorelle a trasferirsi a Palermo per entrare in convento. E’ questa una epoca in cui, per salvaguardare le immense ricchezze delle famiglie nobiliari e mantenere integro il patrimonio da destinare al primogenito, spesso le figlie femmine sono costrette a prendere i voti. Caparbia e coraggiosa, non si rassegna alla vita claustrale che le viene imposta, e, soltanto dopo cinquanta anni trascorsi da reclusa nel Monastero delle Stimmate, potrà ricorrere ad un tribunale per riconquistare la libertà perduta.
Rosalia, riesce a ritagliare per sé un destino non comune. Figlia del grande pittore Pietro Novelli, ammirata e a volte quasi soggiogata dalla figura paterna, fin da bambina prova un irresistibile trasporto verso il disegno e la pittura. Volitiva e tenace, Rosalia si costruisce giorno dopo giorno lo spazio di cui ha bisogno per esprimersi, dando dimostrazione di non essere “da meno” rispetto agli artisti dell’altro sesso. In età matura un profondo rapporto di amore materno la legherà a un’altra donna: Anna Fortino, nota ceroplasta palermitana, inizialmente allieva della sua scuola per apprendisti pittori, alla quale riuscirà a trasmettere passione e coraggio.
A fare da sfondo alle loro storie è la “felicissima” Palermo con i suoi grandi contrasti: alla opulenza e magnificenza di palazzi, piazze e chiese fanno da contraltare i labirinti di vicoli e i catoi dei quartieri popolari dove la popolazione vive in condizioni di estrema miseria. E’ la Palermo segnata dalla peste, dalla Inquisizione, dalle rivolte antispagnole, dalle continue carestie, nella quale - sotto l’attenta regia della chiesa “controriformata” – la religione rappresenta per la gente l’unica ancora di salvezza.
e chissà quante altre donne di talento e coraggiose sono state sconfitte dal silenzio dei secoli!