Internet star

21 maggio 2019 di: Rita Annaloro

Chissà come ci sarà rimasto male Salvini per il mancato successo in Sicilia! Con tutto il da fare che si è dato sui social network, i suoi followers lo hanno tradito. Eh già, perché un conto è seguire come un gioco, qualcuno dice adolescenziale, tutti i twitter, i post e i commenti offerti dalla rete, e un altro conto è fare una scelta politica, specie se amministrativa, che significa nella fattispecie mandare avanti qualcuno che curi i tuoi interessi, no chiacchiere.

I followers vanno bene per la pubblicità, questo è sicuro, ma la pubblicità non basta ad un politico. Può bastare, invece, a chi di pubblicità vive , come tanti giovani bellezze che con un loro portfolio di seguaci possono fare a meno di passare attraverso le dure maglie delle agenzie pubblicitarie per vendere la propria immagine. Adesso sono loro a tenere i fili del gioco, possono farsi scattare una foto indossando un giubbino Dolce e Gabbana o un paio di scarpe Jimmy Choo e quello diventa un post virale, magari, che milioni di persone vedono in tutto il mondo in brevissimo tempo.

Sono loro, queste a dettare le regole del gioco: contrattano i loro post con questa o quella casa di moda, con questo  o quell’albergo esclusivo a cui possono assicurare 40 o 100.000 visualizzazioni e , naturalmente, sceglieranno chi paga meglio. Certo anche le contrattazioni, le scelte commerciali, la continua sorveglianza della rete, sono forme di lavoro, più libere però, rispetto ai feroci diktat di fotografi e agenzie pubblicitarie, e sicuramente per avere successo non basta più un bel faccino o un fisico da favola. Era ora!

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