Orrore e rabbia
Ora l‘orrore. Ora tutti ci stiamo impietosendo per l‘anziano di Manduria. Abbiamo aspettato che morisse come temeva da quando un branco di giovani aveva sperimentato che torturarlo e picchiarlo fosse uno dei divertimenti da preferire. Ora, sorpresa e sdegno e qualche bella lezione di psicologia in TV. Ma, la polizia dove stava? E qualche vicino più abile e capace della vittima in che misura ha solidarizzato? Possibile che solo da morto debba divenire un caso di cronaca su cui fare discutere e dibattere come nostro tristissimo costume. Da tanto tempo preso di mira, questo povero uomo vive solo e muore solo.
Per opera di un pugno di giovani e giovanissimi che forse, con un processo il cui iter possiamo ben immaginare, fra poco saranno liberi e pronti a dimenticare di esser inciampati in qualche punizione per essersi divertiti ai danni di un essere umano più vecchio e più debole, abbandonato da chi, conoscendo anche un poco la sua storia, poteva contribuire a salvarlo da quella situazione, e, soprattutto inascoltato dopo denunce e richieste, il signor Stano è morto.
Bene, chiudiamo i porti, barrichiamo i confini. Dobbiamo difenderci da possibili nemici, quelli vicini alla porta di casa lasciamoli fare sino alla fine.
È così… ci piace tanto chiacchierare, fare salotto, commentare informazioni che si limitano ai fatti e che archiviamo quotidianamente tra le tante notizie di squallore e perdita di valori umani… Anche io mi sono chiesta dove fossero gli altri quando tutto ciò si verificava. C’erano ma non c’erano, semplicemente non gliene importava niente… accadeva ma non cambiava le loro vite…