“BEI TEMPI QUELLI” Si potrà più dire?
Un odore, una canzone, l’incontro di un vecchio amico e la mente vola indietro nel ricordo di quei momenti, di quelle emozioni e sicuramente sulle labbra arriva impetuoso e spontaneo un “bei tempi quelli”.
Ma perché?
Eravamo più giovani é vero, tutto lì?
Capisco che non è roba da poco, ci si sentiva in grado di poter raggiungere qualsiasi obiettivo senza dubbi o condizionamenti e paure.
Unica pecca, ma che si riusciva a trasformare in gioia era l’incognita del tuo futuro, del non sapere chi saresti stato, chi avresti amato, se avresti avuto figli e non ultimo, certo non per importanza, se la buona salute ti avrebbe accompagnato per il resto della tua vita.
Tutto ciò però era sorretto da una grande forza:- la speranza!.
Speranza tinta da una certezza e cioè che molto sarebbe dipeso da te. Studiare, voglia di lavorare, di far famiglia tutti eventi che si percepivano possibili e quasi naturali che si potessero realizzare. La propria forza di volontà era il vero ostacolo.
Certo, bei tempi.
Purtroppo molti giovani d’oggi non avranno domani la stessa reazione in presenza di vecchi ricordi.
Il loro futuro, condizionato dalle decisioni altrui e dalle calamità politiche e naturali, ne stanno condizionando l’esistenza, allontanando dal loro mondo quella che per noi era una risorsa: LA SPERANZA di un futuro.
Il ricordo di una dignità calpestata e di genitori e nonni che sino ad una tarda età hanno sostituito lo stato come ammortizzatore sociale, farà loro venire alla bocca un’altro pensiero: “Brutti tempi quelli”. Abbiamo loro rubato una gioventù che sarebbe dovuta essere foriera di una vita piena di speranza.