E sopra la “cupola”, il meraviglioso azzurro del cielo di Palermo
Quando ho creato “Che cupola!” era l’estate del 2014 e Palermo stava preparando la sua candidatura a Capitale europea della Cultura. Nessun palermitano ci credeva e FB, allora rampante sistema per comunicare, era un continuo lamento su quanto la nostra città fosse poco candidabile, date le immense cataste di immondizia che sommergevano strade e vicoli, alla vista di turisti e cittadini schifati. Allora con una punta di orgoglio, stanca di lamenti fine a se stessi, ho pensato al gesto più comune per dimostrarlo: alzare la testa. E cosa vede chi percorre le strade della nostra bella e bistrattata città se alza la testa? Le cupole, quante meravigliose cupole! Un gesto e tutto si trasforma. Il significato errato di una parola e tutto si trasforma.
La sfida è stata doppia: attirare l’attenzione a livello internazionale sulle cupole della città di Palermo con la creazione di un concorso di illustrazione per l’infanzia, e far dimenticare che, se dici cupola e Palermo insieme nella stessa frase, non può che essere per indicare quella mafiosa. Le sfide sono state vinte entrambe. Sono arrivate a Palermo illustrazioni da ogni parte e il concorso si è svolto per tre edizioni facendo partecipare le scuole di ogni ordine e grado (escluso le materne) e illustratori professionisti ed esordienti. Un tripudio di fantasia che valorizzava l’enorme patrimonio architettonico. Oggi, purtroppo, ho dovuto accantonare questa splendida manifestazione, perché sogni e sfide si infrangono troppo spesso con altre logiche.
E il sogno e la sfida sono tornati in un cassetto e se cerchi cupola sul web è tornata a primeggiare la cupola mafiosa. Per me una enorme sconfitta che la città di Palermo non merita.
Rosanna Maranto direttore artistico “ Illustramente”, festival dell’illustrazione e della letteratura per l’infanzia Skenè, centro culturale polifunzionale per l’infanzia