Emergenze rivelatrici
Certo, non è stato il modo migliore di acquisire consapevolezza, però l’importante è arrivarci. Dopo settimane di martellamento sul pericolo di contagio del coronavirus, ho capito che la paura non è il contagio in sé, ma il crollo del sistema sanitario nazionale, messo a dura prova a causa dei tagli scellerati perpetrati da decenni di politiche liberiste. Lo state a casa serve non solo a limitare i contagi, e scaglionare le emergenze, ma a evitare possibili problemi sanitari di tutti i generi, come quelli causati da incidenti o altro, che troverebbero accoglienze probabilmente inadeguate, visto che tutte le risorse umane e materiali sono dirottate ai reparti interessati all’infezione. Una battuta che circola in rete è “…ricordiamoci che ai nostri nonni fu chiesto di andare in guerra, a noi stanno chiedendo di stare sul divano..”
Ma, anche stare sul divano forzatamente per settimane può essere drammaticamente pesante, come dimostrano le numerose rivolte dei carcerati, che vedranno restringersi le loro già scarse possibilità di vita sociale. I nostri sanitari, a differenza dei colleghi inglesi, non sembrano dare importanza al fattore umano, alle risposte incontrollabili della psiche, sottoposta a uno stress prolungato.
Dappertutto non si parla d’altro, la paura del contagio può diventare paranoia collettiva però, e allora cosa faranno? Ci bombarderanno con gas tranquillizzanti o inviteranno i vicini a chiamare i carabinieri al primo caso di sospetta isteria? Chiuderanno le scuole e riapriranno i manicomi? Eh sì, perché alla luce delle nuove necessità emerse, la sperimentazione della scuola online può preludere a interessanti novità nel campo della didattica, come già sommessamente segnalato da alcuni informatori. Certo, si potrebbero risparmiare tanti soldi tenendo le scuole chiuse, tagliare costi vari, dall’elettricità al riscaldamento, per non parlare di custodi ed insegnanti. Si potrebbe pagare un voucher x babysitter per i bambini in età pre-scolare e per tutti gli altri delle belle video-conferenze su You-Tube, tanto i nativi digitali ci sono abituati. Sicuramente sarebbe un bel risparmio, per lo Stato, che potrebbe destinare più risorse alla Sanità.
Bello l’intervento di Giorgio Armani, che ha deciso di devolvere un’ingente somma agli ospedali della Lombardia, e speriamo che non rimanga un caso isolato, ma non sarebbe meglio convincere la gente a pagare regolarmente le tasse per sovvenzionare la Sanità, con lo stesso accanimento con cui si cerca di far rimanere a casa per settimane un popolo di ansiosi?
Fare di necessità virtù dicevano i nostri nonni…e noi lo stiamo facendo, ognuno come sa, ognuno come può…siamo abituati al peggio e ce la possiamo fare anche questa volta. Tutto il mondo considera gli italiani creativi e pragmatici, fantasiosi e ottimisti
Oltre al detto ” Di necessità virtù” a me ne sovviene un altro: “Tutti i nodi vengono al pettine!” Sicuramente qualche cittadino affetto da COVID 19 e evasore fiscale sta usufruendo gratuitamente delle cure del nostro martoriato sistema sanitario nazionale che noi contribuenti abbiamo cercato di tenere in piedi. Negli ospedali che si stanno attivando con sacrifici disumani non vige la regola ” Del pago tutto io con la carta di credito e vado a farmi curare nelle cliniche di eccellenza! No, negli ospedali questo non esiste. E allora che farebbero prima di essere sottoposti a terapia, se dovessero mostrare la loro denuncia dei redditi invece del loro conto in banca?Ma, come si suol dire: “Voliamo alto” però, ricordiamoci di quello che stiamo vivendo sulla nostra pelle, custodiamolo nella nostra memoria e quando sentiremo parlare di tagli alla sanità e alla ricerca indigniamoci tutti e ribelliamoci insieme gridando” NOOOOO”
“A chi tocca, non s’ingrugna” significa che quando accadono cose spiacevoli occorre accettarle, non restarci male aggrottando il viso, mettendo su il grugno. Abbiamo tutti ragione da vendere nell’indignarci ma ci sta pensando un ultramicroscopico virus a fare da “livella”. Auguriamoci che, passato questo orrendo momento, la memoria ci accompagni…tutti.