La tana dell’Orso
E la gente rimase a casa
E lesse libri e ascoltò
E si riposò e fece esercizi
E fece arte e giocò
E imparò nuovi modi di essere
E si fermò
E ascoltò più in profondità
Qualcuno meditava
Qualcuno pregava
Qualcuno ballava
Qualcuno incontrò la propria ombra
E la gente cominciò a pensare in modo differente
E la gente guarì.
E nell’assenza di gente che viveva
In modi ignoranti
Pericolosi
Senza senso e senza cuore,
Anche la terra cominciò a guarire
E quando il pericolo finì
E la gente si ritrovò
Si addolorarono per i morti
E fecero nuove scelte
E sognarono nuove visioni
E crearono nuovi modi di vivere
E guarirono completamente la terra
Così come erano guariti loro
Kitty O’Meary (trad. Yel Bosco)
Poesia scritta durante l’epidemia della peste nel 1800
Questa poesia già da qualche giorno circola su fb e su whatsapp
E’talmente bella che sono felice che a noi l’abbia mandato Letizia esperta di Poesia
Molto bella la poesia, chiunque l’abbia scritta. Abbiamo bisogno di speranza, di continuare a credere che questo brutto momento passerà. Mi ricorda la scena di un film di cui non ricordo il titolo. C’era una ragazza molto malata costretta a letto. Dalla sua stanza si vedeva un muro attaccato al quale era cresciuto un rampicante. Il rampicante stava perdendo le foglie in quanto era autunno. Al giardiniere la ragazza disse: Vedi quella pianta?? Quando avrà perduto tutte le sue foglie io sarò morta…la mia malattia peggiora come quella pianta perde le foglie. Ne erano rimaste due di foglie che si vedeva sarebbero volate via presto…Ma la mattina dopo ce n’era un’altra che aveva disegnato sul muro il giardiniere…La ragazza guarì.
Molto bella anche quest’ultima immagine del giardiniere che disegna una foglia sul muro che compie il miracolo della guarigione perché parla della forza intrinseca di ogni atto compiuto a favore di un altro, di chi è capace di non arrendersi difronte a ciò che si crede ineluttabile, del prendersi cura, della speranza che rinasce. Abbiamo bisogno di tutto questo.