La mascherina
A quanto pare il nostro abbigliamento anche per il prossimo futuro includerà un nuovo articolo, la mascherina anti-virus, denigrata, chiacchierata, accettata e infine imposta in molte regioni. Dal modello iniziale, acquistabile ma non reperibile in farmacia o presso i negozi di ferramenta, sono trascorsi un paio di mesi, in cui il si salvi chi può ha imposto le soluzioni più disparate, dal foulard abbinabile per colori e fantasie all’outfit indossato, al grezzo assorbente multi-uso adat-tato a bloccare un orifizio diverso dall’abituale.
Nel prosieguo della pandemia molte imprese, da stimate camicerie alla pregiata sartoria Armani, hanno prodotto numerosi esemplari del nuovo capo di abbigliamento e anche diverse ditte parafarmaceutiche hanno sperimentato l’utilizzo di vari tessuti, testati poi dalle autorità competenti . Tutto questo spiegamento di forze, che sicuramente aiuterà a ridurre i rischi di contagio di molti virus, se non del Covid 19 , lascia supporre che dovremo adattarci a convivere a lungo con il bavaglio che ci nasconde parte del viso e che ci isola dagli altri, un po’ come le donne musulmane, che non molto tempo fa venivano invitate dall’opinione pubblica occidentale a scoprire il loro volto. Chiunque si può nascondere dietro un velo o un burka, si obiettava , ne va della sicurezza nazionale si diceva, ma evidentemente oggi nessuno si sognerebbe di porre la stessa questione; pure questo scomodo anonimato sembra non tener in nessun conto il pericolo di non poter, per esempio, fornire alla polizia elementi utili a identificare un malvivente. Nessuno sembra ricordare che nel periodo di Carnevale si ricorreva alla mascherina per girare indisturbati fra case e casini, e l’ultima maschera di successo Anonymous ha sicuramente protetto Casseurs parapolitici nel corso di subbugli in diverse città europee.
Chi la indossa si sente sicuro, protetto, scambia un cenno o un rumore di saluto con l’altro simile, perché siamo tutti uniti nella lotta al virus ,tutti insieme a sudare a quest’estate, l’ombrellone a distanza di sicurezza dagli altri, allungheremo il bastone del selfie all’ambulante che girerà sulle spiagge a vendere le sue bibite o la sua mercanzia con un foulard sulla bocca, e chissà che non ci sia già qualcuno che sta sperimentando calzetti di plastica da spiaggia….
Devo ammettere che ormai la mascherina fa parte del mio abbigliamento tanto che senza non mi sentirei più a mio agio. Ispirandomi agli innumerevoli tutorial su YouTube ne sto realizzando diverse in tessuto, così che possano essere lavate e stirate, più per il piacere di realizzare qualcosa a mano che per reale utilità e forse con il desiderio che se mascherina deve essere almeno sia personalizzata per sottrarmi a questa omologazione forzata che ci rende tutti uguali
Per i sordi che leggono il labiale sono state ideate mascherine trasparenti o con una parte che renda comunque visibile la bocca. Non è sempre moda, a volte è necessario pensare anche a ciò che serve veramente… qualcuno si nasconde dietro la mascherina, forse è vero, qualcun altro si sente protetto, altri non la sopportano proprio…ce ne faremo una ragione
io già non riconoscevo le persone per strada prima, quando uscivamo normalmente senza mascherina, e mi dicevano che ero maleducata invece sono solo distratta … adesso potrò chiudere con molta gente definitivamente oppure avrò una buona scusa per dire che dietro quelle mascherine siamo proprio tutti simili…
La mascherina come protezione dal contagio, come omologazione, come schermo sociale, come espressione di uguaglianza, come nuovo accessorio nell’abbigliamento sia femminile che maschile e così via. Tante sono le interpretazioni dell’uso delle mascherine che ci accompagneranno ancora per molto tempo. Stranamente mi viene da pensare a quando diventeranno non necessarie e le riporremo in un cassetto o le getteremo nei rifiuti. Più tardi diventeranno il simbolo di un’epoca come per esempio le ghette o l’eskimo. Qualcosa di datato, ma fortemente evocativo. Nel frattempo, come disse Eduardo De Filippo: “A da passà ‘a nuttata”.