Donne kamikaze autrici della strage della Metropolitana di Mosca?
Sembra purtroppo di sì, il che rende paurosamente stabile – anzi, in crescendo – il fenomeno della partecipazione femminile al terrorismo jihadista. Già alcune settimane fa, riflettendo su alcuni processi internazionali nei confronti, a Bruxelles, di Malika al Aroud, 50 anni, marocchina, accusata di raccogliere fondi ed inviare aspiranti terroristi in Afghaniastan , e a Ney York, di Aafia Siddiqui, scienziata pakistana, attentatrice alla vita di alcuni ufficiali americani, il sociologo Renzo Guolo affermava (Repubblica, 24 marzo): “Le donne del jihad iniziano ad occupare uno spazio, apparentemente paritario, sul piano della militanza”. Poche settimane dopo i sanguinosi attentati di Mosca, che hanno fatto 38 morti e un centinaio di feriti, e di cui è ormai certo siano state autrici quattro donne kamikaze, hanno confermato questa orrida strada alla parità tra donne e uomini.