“Campagna” elettorale…all’università.

Da qualche tempo all’Università di Palermo si respira un’aria nuova, colorata, nervosa e vivace: le votazioni studentesche per 10 su 12 consigli delle facoltà dell’ateneo, e soprattutto le votazioni per gli organi superiori d’ateneo – l’Ente regionale per il diritto allo studio (l’Ersu), il Consiglio di amministrazione, il Centro universitario sportivo (il CUS) e il Senato accademico – hanno portato nuovi stimoli all’attivismo studentesco palermitano, certo ben lontano dagli ardori d’un tempo, ma sempre meglio dell’astensionismo.

Come ogni momento elettorale che si rispetti, è accesa anche la campagna elettorale, sorgono sane contrapposizioni e alleanze politiche, chi ha la stoffa del futuro leader politico comincia a brillare. Percorrendo il trafficato viale delle Scienze, si può assistere ad una guerra fredda combattuta a colpi di bandiere sventolanti, banchetti informativi nelle posizioni strategiche degli accessi alle facoltà, cartelloni elettorali che all’alba di ogni nuovo giorno cambiano distribuzione.

In questo quadro, una storia realmente avvenuta “alleggerisce” i toni dello scontro. Qualche giorno fa alcune giovani donne, belle e sorridenti, andavano in giro per la facoltà di Lettere e Filosofia, tra le più popolose e “colorate” dell’ateneo, per distribuire il materiale informativo della loro associazione studentesca. Ma la loro presenza è stata percepita come una violazione di territorio da un membro di un’associazione rivale. Una ragazza, piccola ma agguerrita, sentendosi usurpata ha reagito urlando: “Galline!”, “Galline!” e si è scagliata contro il folto gruppo di donne cominciando a sferrare calci e continuando a urlare a più non posso: “Galline!”, “Galline!”.

Anche questi sono i toni dello scontro politico dell’ateneo di Palermo, e non importano i successi che verranno, o i ruoli che si ricopriranno: una parola riecheggerà nelle menti di chi quel giorno c’era: Galline!