i denti del capitale e le povere furbizie degli operai, benvenuti a Pomigliano d’Arco

19 giugno 2010 di: Simona Mafai

La drammatica vicenda di Pomigliano d’Arco comunque si risolva segnerà un passaggio negativo nella storia politica e sindacale italiana. Potremmo intitolare questo passaggio: il padrone delle ferriere del nuovo millennio, od anche: il volto duro della realtà.

Chi ha i capitali decide dove investirli e sceglie i luoghi e le condizioni che gli assicurino il maggiore profitto; chi ha da offrire solo la propria forza lavoro può trattare nella misura in cui non ha alle costole “un esercito di riserva” (disoccupati del proprio paese, o infinita mano d’opera disponibile di altri paesi) disposto a prenderne il posto. Io non ho dubbi sull’esito del referendum che si svolgerà tra i dipendenti di Pomigliano il 22 giugno: perché, come è stato detto, più che un referendum è un coltello alla gola degli operai, un ricatto cui si adatta l’antico e casalingo proverbio: «o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra». Gli operai, come scrisse Gramsci su “L’Ordine nuovo”, dopo il fallimento delle occupazioni delle fabbriche, sono «uomini fatti di carne ed ossa».

Ma forse è opportuna un’osservazione aggiuntiva. Il peso delle forze in gioco va tenuto sempre presente, nei giorni buoni e nei giorni cattivi, in primo luogo da parte di coloro che intendono modificare l’esistente, ed imporre un cambiamento positivo a favore dei più deboli. Consapevoli delle conquiste ottenute, devono gestirle onestamente per consolidarle e muoversi verso nuovi traguardi. Per una serie di ragioni (tra cui probabilmente il dilagare della camorra e l’affermarsi dei suoi “sindacati gialli”, ed anche la perdita della egemonia morale della sinistra) non pochi operai di Pomigliano hanno perduto gli anni scorsi questo senso della realtà, ed hanno approfittato furbescamente delle conquiste ottenute, per conseguire piccoli vantaggi personali.

Ed ora il conto è stato presentato: a loro e a tutti i loro compagni, con un sovraccarico di interessi – come è nella natura del capitale, specie in un periodo di indebolimento della politica nazionale (e dei suoi colori) come l’attuale. Che durante le campagne elettorali (com’ è stato diffusamente denunciato dalla Confindustria napoletana) oltre un terzo dei dipendenti della fabbrica (più di 1,500 su 4.500) si facesse delegare scrutatore o rappresentante di lista nei vari seggi elettorali della zona, “lucrando” tre giorni di paga senza lavoro; che nei giorni dei Mondiali di calcio, le malattie dei dipendenti si moltiplicassero, facendo lievitare l’indice di assenteismo aziendale a livelli abnormi, sono state “povere furbizie” operaie, che ora vengono calate con violenza sul tavolo delle trattative, per giustificare richieste inique, che colpiscono diritti individuali e collettivi acquisiti da decenni.

Si è affermata la più spietata logica del profitto (che si pensava ridimensionata e che invece è stata ingigantita dalla dinamica della globalizzazione). Occorre probabilmente un immane sforzo di ricostruzione dell’unità operaia (anche a livello internazionale) e una sapiente, realistica (e paziente) preparazione di future battaglie.

(Altan, Cipputi e l’ombrello)

1 commento su questo articolo:

  1. Osi12000 scrive:

    OPERAI diventate Captalisti !!!!!

    C`e una frase nel Capitale (Carlo Max) Che dice “Che gli operai dovrebbero impossesarsi dei mezzi di produzione”.
    Direte ma come? senza rivoluzioni e scioperi ma solo investendo tutti i capitali Accumulati dalle detrazzioni ,mensili.
    contributi : inps,assicurazioni aziendali , cotributi liquidazione ecc; Se con tutti questi capitali si riuscisse a creare,
    una BANCA che investisse i capitali in un ottica di interesse che si determini. Per una politica che facesse gli interessi
    dei Lavoratori. Come Con partecipazioni in grandi firme tipo FIAT nel senso se posseggo una parte delle Azioni ,
    Posso anche contribuire nella decisione che anche gli interessi (dei Lavoratori) siano presi in cosiderazione nelle
    decisioni aziendali. Lavoratori Comportatevi come CAPITALISTI ma sempre comportatevi nelle vostre decisioni in
    modo che i vostri interessi siano Salvaguadati. Pensate Da LAVORATORI .
    Ma salvagurdate i VOTRI INTERESSI COME CAPITALISI .Perche se abbiamo voce in capitolo ,possiamo farli
    anche valere .E questo traguardo lo si puo realizzare solo se si AMMINISTRANO in PRIMA PERSONA .
    I PROPRI INTERESSI e si rischia di conseguenza. AVANTI LAVORATORI CAPITALISI !!!!- Saluti (OSI12000)

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