piccoli democratici crescono

22 giugno 2010 di: Rosanna Pirajno

E non intendono per niente che li si appelli compagni, un «trapassato» che non gli appartiene. Non si riconoscono in una tradizione che viene sì da lontano, ma troppo per «nativi del Pd» che denunciano «disagio di fronte a parole e comportamenti che guardano in maniera ingiustificatamente romantica al passato». Tutto perché il bravo Fabrizio Gifuni, che il Pd ce lo conservi pur non iscritto, al Palalottomatica ha esordito con un liberatorio «cari compagni e compagne, è tanto che volevo dirlo…». Da qui giovani militanti schiffarati piddini, dotati di computer – carta e penna no, troppo tradizionale – e scarso senso del ridicolo, ingiungono con veemenza al segretario Bersani di darsi da fare per il loro «diritto ad avere una tradizione nuova, plurale, riformista e democratica». Perbacco che tempra, questi con l’età del Pd che non vogliono sentirne di Berlinguer e Togliatti e Nilde Jotti e Pio La Torre che da compagno si è fatto pure ammazzare, e Gramsci che è andato in galera e in esilio ma tanto tanto tempo fa… questi che di Gifuni non li ha scossi il grido di allarme per la cultura che agonizza, per lo studio, la scuola, la ricerca scientifica che «non sono parole vuote, ma il tessuto connettivo di una democrazia», ma quell’appellativo disturbante, quel trapassato solo evocato e già rinnegato.

Con quale faccia io piddina, con questi numeri, posso osare sbeffeggiare – come ho fatto, pensando di mettervene a parte – la consigliera pidiellina di circoscrizione che tempo fa se l’è presa con il monumento ai caduti di mafia, opera imponente di Mario Pecoraino eretta “in memoria” nella Palermo cool e tascia che volevamo cambiare? Sostenendo che il monumento, pensa tu solo tre possenti lastre in acciao corten che gridano al cielo la rabbia e il dolore, non «comunica ai giovani il significato del messaggio in esso celato», ha proposto di rimuoverlo, demolirlo, gettarlo alle ortiche …

Ecco una di destra, ho pensato, che apre bocca per dare aria ai denti. Ma dopo questi di … (sinistra? ma dai!) che scrivono lettere per dimostrare che esistono, ho qualche reticenza a commentare. Caro compagno Gifuni che non sei compagno e neppure io, che bella parola densa di senso e significato che hai usato per svegliare coscienze assopite, compagno/a sodale fratello sorella amico/a … vuoi mettere l’asettico “democratici” invocato per un new deal senza storia né tetto?

(Mario Pecoraino, Monumento ai caduti per mano mafiosa, 1983, piazza XIII Vittime, Palermo)

(i piddini di Staino, omaggio a mezzocielo)

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