ciao Suso

3 agosto 2010 di: Francesca Traìna

Ciao Suso, donna straordinaria, artista sensibilissima e raffinata. Te ne vai lasciando al mondo un patrimonio ineguagliabile di scritti cinematografici. Qualche tempo fa la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico aveva dichiarato: “…è stato un bellissimo viaggio in ottima compagnia perché io appartengo a una generazione che rappresentava e viveva intensamente il mondo in cui lavorava. Eravamo tutti molto amici e tutti molto legati. Oggi purtroppo non c’è più questa solidarietà tra gli addetti ai lavori del cinema in Italia.”

Aveva 96 anni Giovanna D’Amico. Suso – pseudonimo conferitole dall’intellettualità del ‘900- ha firmato le sceneggiature dei film più importanti della storia del cinema di tutti i tempi. A 30 anni scrive la sua prima sceneggiatura “Mio figlio professore” diretto da Renato Castellani. Da allora inizia collaborazioni con scrittori ed autori quali Ennio Flaiano, Zavattini, Brancati. Opere memorabili al fianco di Luigi Zampa, Alberto Lattuada, Vittorio De Sica (Ladri di biciclette, Miracolo a Milano), Michelangelo Antonioni (I vinti, La signora senza camelie, Le amiche), Francesco Rosi (Salvatore Giuliano), Mario Monicelli (Casanova, I soli ignoti), Luigi Comencini (Le avventure di Pinocchio, La storia), Mauro Bolognini (Metello), Franco Zeffirelli (Gesù di Nazareth). Con il russo Nikita Michalkov firmerà nel 1987 “Oci Ciornie”, interpretato da Mastroianni e Silvana Mangano.

Suso ha fatto parte a pieno titolo della grande stagione neorealista. Ma il sodalizio ideale rimarrà quello con Luchino Visconti che la vuole al suo fianco, nel 1950, per “Bellissima”. E di Visconti sarà fedele compagna d’arte per tutta la carriera fino al progetto, mai realizzato, della “Recherche” di Proust. Affiancherà il regista nella realizzazione di Senso, Le notti bianche, Rocco e i suoi fratelli, Il gattopardo, Vaghe stelle dell’Orsa, Lo straniero, Ludwig, Gruppo di famiglia in un interno, L’innocente, film per i quali ottiene riconoscimenti e candidature all’Oscar. Un ricordo particolare merita il Leone d’Oro alla carriera riservatole da Gillo Pontecorvo, l’allora direttore della mostra di Venezia. Alla consegna rivelò commozione e disincanto, convinta e fiduciosa, tuttavia, che il mondo del cinema stesse cambiando. E saranno dedicati a Suso Cecchi D’Amico anche i Nastri d’Argento promossi dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici per rendere omaggio alla celebre sceneggiatrice che, con la sua passione e la sua professionalità, ha contribuito a rendere grande il cinema italiano nel mondo. Le sue sceneggiature sono un’immensa lezione di cinema anche per i protagonisti di oggi, attori, registi, sceneggiatori, e consegnano all’immortalità la sua straordinaria capacità di raccontare con serietà e impegno la vita, le sue verità ma anche le sue finzioni.

1 commento su questo articolo:

  1. Luisa scrive:

    Grazie per averla ricordato sul vostro sito e grazie a chi ha scritto l’articolo.

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