elogio del silenzio

1 agosto 2010 di: Beatrice Agnello

Ad agosto, voglio lasciare spazio al silenzio. Non mi va di parlare degli intrighi, della miseria e della violenza della vita pubblica e di tante vite private, mi viene di dire con Aleksandr Blok: «Ma di questa vita menzognera / cancella l’untuoso rossetto / e, come talpa timida, nasconditi / sotto terra alla luce…».

Voglio fare il vuoto dentro di me, chiudere la porta all’iperrealtà, all’afflusso torrenziale di parole inautentiche che, come una barriera, impediscono di vedere, che drogano ogni percezione, che non consentono di riconoscere che cosa è importante e che cosa non lo è.

Scriveva Giuliana Saladino in Romanzo civile, tanti anni fa: «Ormai vivevo in un cosmo ridotto sul quale si infrangevano al mattino i quotidiani con la carica catastrofica e appassionante delle vicende pubbliche, col diluvio di iperinformazione, e nel quale gli avvenimenti veri e propri erano costituiti da quel viaggio, quel libro, quella pianta, oppure erano solo spirituali, avventure modeste, a volte misere, a volte trionfali, dell’umore, del pensiero, dei sentimenti».

Ecco, sono sicura che oggi Giuliana non rintraccerebbe più nulla di appassionante nelle vicende pubbliche e sempre più considererebbe avvenimenti veri e propri solo le avventure dell’umore, del pensiero, dei sentimenti.

Che anche lei, in questo agosto, vorrebbe fare un bagno al crepuscolo, sentire Maria Callas che canta Casta diva, rileggere La signora col cagnolino, La morte di Ivan Illic, forse il Vangelo. Per non perdere del tutto il contatto con la realtà.

(String Gardens, composizione)

3 commenti su questo articolo:

  1. Giusi scrive:

    Hai ragione tu e vorrei falo anch’io, perchè penso sia possibile astrarsi dal presente, troppo squallido, ma è il passato che bussa perentorio con le sue date, con il suo percorso di dolore di morte e di bugie di stato vergognose e di mezze verità, sempre mezze verità. Segreti di stato che continuano ad essere imposti. E oggi, che celebriamo la ricorrenza della strage alla Stazione di Bologna con i suoi 85 morti e 200 feriti,il 2 agosto del 1985, ci troviamo davanti a un’altra mezza verità, con servzi segret deviati e la considerazione amara che cambiano gli uomini, ma le funzioni restano le stesse, oscurare, deviare, depistare, come Piazza Fontana, come l’Italicus, come Ustica , come Capaci, come Via D’Amelio… l’elenco è troppo lungo! Hai ragione tu, meglio ascoltare Maria Callas.

  2. giusi scrive:

    Scusate, ho sbagliato strage, quella di Bologna è 2 agosto 1980, oggi è il trentesimo anniversario

  3. silvana scrive:

    grazie Bice di avere ricordato ed elogiato il silenzio, io che vivo un’estate chiassosa apprezzo le tue parole più degli altri

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