Hillary Clinton, segretario di Stato USA, ha dichiarato: “Vogliamo risolvere in un anno la questione dello status finale dei rapporti tra Israele e Palestina”

22 agosto 2010 di: mezzocielo

Il 2 settembre si apriranno a Washington colloqui ufficiali tra Israele e  Palestina (Netanyahu e Abu Mazen) per tentare di giungere ad un accordo di pace. L’incontro è patrocinato dal famoso “Quartetto” (USA, Unione Europea, Russia, ONU) e ha il sostegno esplicito di Mubarak (Egitto) e di Abdallah (re di Giordania). Dopo 62 anni di confitto, dopo tanti accordi firmati e non rispettati, e venti ultimi mesi di assoluto silenzio reciproco, si è forse riaperta una porta che sembrava sbarrata? Israele è pressato dall’opinione pubblica internazionale, ed anche dalla politica USA che lo sostiene nei confronti dell’IRAN ma che gli chiede una controparte politica nei confronti della Palestina. Dall’altra parte Hamas ha dichiarato di ritenere inutile ogni negoziato, quindi Abu Mazen rischia di trattare con Netanyahu praticamente solo. “Ci sono state difficoltà in passato – ha dichiarato Hillary Clinton, che segue direttamente l’incontro per conto di Obama – Ce ne saranno in futuro”. I colloqui iniziano dunque senza illusioni. Noi, tenacemente, speriamo in qualche risultato.

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