imperfette, finalmente

26 agosto 2010 di: Rossella Caleca

Leggo con piacere su “La Repubblica” che aumentano sempre più le madri che si riconoscono imperfette e lo rivendicano. Fioriscono blog in cui si discute su dubbi, errori, desideri di fuga. Si pubblicano libri sui “normali” conflitti e ambivalenze della maternità. Era ora! Credo siamo in tante a sentirci ed accettarci madri imperfette ma “sufficientemente buone” secondo la definizione di Winnicott, e tuttavia a dover fare i conti con pregiudizi e critiche provenienti soprattutto da altre donne. Facile sentirsi inadeguate rispetto alle proprie madri apparentemente onniscienti e onnipresenti, ed ancor più rispetto ad altre mamme “da manuale”, capaci di conciliare realizzazione personale e cura diuturna della prole senza nemmeno una crisi di nervi. Una pressione sociale sempre maggiore induce le donne, che già svolgono una molteplicità di ruoli a ritmi insostenibili, ad inseguire un modello ideale di madre tanto più irraggiungibile quanto più sottilmente imposto. Madri che non devono sbagliare, che non devono urlare, che non hanno diritto ad essere stanche o tristi. Che pretenderanno dai figli altrettanta perfezione… negare i conflitti è vivere nella falsità, conduce a distruggersi e a distruggere gli altri: vivere i propri limiti, prendere per sé tempo e spazio, è lasciare crescere.

(Modigliani, Ritratto di Lunia, 1919)

2 commenti su questo articolo:

  1. Liù59 scrive:

    ….”.credo siamo in tante a sentirci ed accettarci madri…”..spesso ci siamo sentite madri imperfette ma con molta fatica ci siamo accettate.Finalmente possiamo confrontarci anche su questo. Brava Rossella, l’articolo mi è piaciuto.

  2. Liù59 scrive:

    ….”.credo siamo in tante a sentirci ed accettarci madri…”..spesso ci siamo sentite madri imperfette ma con molta fatica ci siamo accettate.Finalmente possiamo confrontarci anche su questo. Brava Rossella, l’articolo mi è piaciuto.

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