Dalla cicogna al freezer

9 settembre 2010 di: Fiorella Campione

E’ stato definito “Social eggs freezing” e a riguardo mi rimprovero di non sapere prendere una posizione di consenso o meno.

Il congelamento sotto zero dei propri ovociti, ribattezzato “congelamento sociale” poiché la scelta questa volta non è dettata da ragioni mediche, è la carta vincente che molte donne aspettavano.

La partita con la vita non sempre ci permette di fare il nostro gioco come lo avevamo premeditato e la precarietà professionale o affettiva spesso ci costringono a rivedere le nostre mosse, a posticipare,per esempio, il progetto di una famiglia in giovane età.

La fertilità però si sa, è un fiore caro che poi appassisce… e addio sogno di maternità.

Neanche stavolta però la scienza si arrende alla natura e la partita è ancora nostra.

Conserviamo qualche ovulo in clinica e torniamo a prenderlo un domani, quando ne avremo modo e voglia; un po’ come deporre al sicuro dei soldi in banca o anche come scegliere un vestito nuovo.

Pare infatti che fra i miracolosi vantaggi del social eggs freezing ci sia anche la possibilità di scegliere il proprio bambino o bambina in provetta. Un esame del DNA permetterebbe di vedere sia il sesso dell’embrione sia le future caratteristiche fisiche. Scegliamo quello che più ci aggrada o ci somiglia rinunciando cosi al piacere dell’attesa e della scoperta giorno dopo giorno.

Ogni donna dovrebbe avere il diritto di diventare madre quando è pronta ad esserlo ma veramente la vita ci appartiene a tal punto?

4 commenti su questo articolo:

  1. mara fais scrive:

    semplice e vero
    questo articolo è semplice e vero
    fa riflettere nell’epoca del tutto quando voglio del consumismo sfrenato,
    questa giovane autrice dimostra maturità e profondità non comuni

  2. mimma scrive:

    Non per sminuire l’articolo ma questa notizia, che è data per nuova, è una realtà scientifica di almeno un decennio fa. La mamma di una amica, sei anni fa, tormentava la figlia (che aveva fatto altre scelte) di recarsi in una clinica svizzera a “depositare” le uova perché fossero “congelate” prima della sua menopausa e nel caso avesse deciso, in futuro, di diventare madre. Trovo anche un po’ “moralista” e fuorviante, rispetto alle scelte personali di ciascuna donna, qualunque ne sia la ragione, la domanda finale sulla vita: se ci appartine o no. Forse la vita non è una scelta ma scegliere nel corso della vita certamente è appartenenza di chi sceglie.

    • mara scrive:

      non importa se la “notizia” sia vecchia o nuova non credo che questa rivista insegua lo scoop
      piuttosto scegliere è ben altro
      qui si tratta di una estensione tecnologica del consumismo più bieco che mette in mano ai medici depositari di un potere quasi divino la possibilità di scavalcare la natura e tutto a spese del nostro corpo
      di quali scelte volgiamo essere libere?
      essere madri in ogni momento anche quando il nostro corpo ci dice di no, così come avere tutte la quarta di reggiseno grazie alla medicina moderna?
      e dove sta la libertà? sono i nostri veri desideri questi o sono una iperbole del condizionamento maschile oggi forse più celato perchè pensiamo di essere noi a scegliere
      tanto quanto scegliamo il nuovo TV lcd 50 pollici il nuovo siero antirughe di cui non si può proprio fare a meno..

  3. maria rosa scrive:

    D’accordo con mimma, scusa ma a te mara cosa interessa e perché reagisci così se una donna decide di essere o non essere madre secondo la proria testa e il proprio desiderio? perché giudichi? credo che la libertà di scelta sia soggettiva e che ogni donna possa scegliere anche la tecnologia o altro se questo l’aiuta a star bene con se stessa e a star bene nel mondo. Che il potere sia in mano agli uomini mi trova d’accordo con te, ma le donne consapevoli lo sanno e se decidono LIBERAMENTE di ricorrere agli strumenti utili al loro equilibrio, che lo facciano pure senza sentire il fiato addosso di falsi moralisti e di censori (che in genere sono…appunto… uomini.) ciao

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