Le madri di Srebrenica cacciano dalla città l’ex-comandante delle forze ONU in Bosnia

5 settembre 2010 di: mezzocielo

Haditza Mehmedovic, Presidente dell’associazione Madri di Srebrenica, ha dichiarato: “Philippe Morillon non ha diritto di entrare nel cimitero dove i nostri figli sono stati sepolti”. A Srebrenica, durante la guerra civile della ex-Jugoslavia, i musulmani della città avevano chiesto protezione all’ONU, che aveva in loco una postazione di caschi-blù. Ma questi non intervennero quando le truppe serbo-bosniache, occupata la città, “rastrellarono” tutti i musulmani maschi: ragazzi, adulti, vecchi, e li portarono al massacro. Furono uccisi circa 8.000 uomini. La strage di Srebrenica resta una delle più spaventose macchie della guerra civile, una pesantissima accusa contro i serbi, e la triste dimostrazione della impotenza dell’ONU. Il generale Morillon, che tra il ’92 e il 96 comandava la divisione di caschi blù, e che voleva rendere un qualche omaggio alle migliaia di vittime, rispondendo alle “madri di Srebrenica” ha dichiarato: “Io sento la mia grande responsabilità nell’accaduto, ma ugualmente responsabili sono le Nazioni Unite e l’allora governo di Srebrenica”.

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