cori, oh cori ranni

29 ottobre 2010 di: Monica Lanfranco

E’ proprio vero che gli italiani sono gente brava. La prova risiede, ormai è notizia planetaria, nel grande, immenso cuore del loro leader: un uomo che aiuta chi è in difficoltà.

Nel paese in cui il potere logora chi non ce l’ha ecco la dimostrazione che chi invece ne ha tanto sa come usarlo, e lo usa a fin di bene. Come un buon padre di famiglia, che sa quanto è importante offrire una seconda possibilità a chi pure ha sbagliato (perché errare è umano, anzi umanissimo) questo capo di stato che l’Europa giustamente ci invidia vigila sulle ingiustizie, sacrificando anche le sue poche ore di sonno per smuovere in piena notte i suoi collaboratori, ma soprattutto collaboratrici, e togliere dalle mani di questurini certamente poco gentili un’amica minorenne, una che potrebbe essere sua nipote. Per di più la ragazza, (che è anche bella ma questo non è rilevante), non è di origine italiana, e sappiamo bene quanto il governo italiano e il suo capo siano sensibili verso il popolo migrante, in questo paese così generoso con chi migra, specialmente se di sesso femminile. Già si sentono le obiezioni, immancabili e fastidiose, di quel manipolo di moralisti e disfattisti che obiettano: non si abusa dell’autorità e del potere.

E tutta la stampa comunista che insiste su un dettaglio. Va bene: stiamo parlando di un ultrasettantenne capo di governo che interrompe l’arresto in questura di una minorenne senza dimora e accusata di furto, e allora? Se era una ragazza per bene non c’era bisogno mica di soccorrerla. Ma che avranno tutti da lamentarsi: questo uomo straordinario, attorniato da altri esempi preclari di maturità, responsabilità e senso paterno, quali il giornalista Fede (nomen omen) e l’imprenditore Mora (memorabili le sue suonerie telefoniche mussoliniane vintage) non solo governa trascurando i suoi interessi privati, ma spende tempo a promuovere giovanissime vite, che altrimenti forse non calcherebbero mai le scene di un reality o di un format Endemol pomeridiano.

Vogliamo scherzare? Saremo mica inferiori a quell’esempio di morigeratezza e di estetica minimalista che è Gheddafi, e negheremmo mai una passata di Bunga Bunga ad una minorenne straniera, in modo da emarginarla per sempre dalle buone pratiche dell’emancipazione femminile?

Questa ragazza viene del Marocco, e nel suo paese non ci sono pullmann che visitano i luoghi dove intere famiglie massacrano nipoti e cugine, né dirette tv che mandano in onda gli schizzi di sangue, né igieniste dentali elette in Regione perché hanno la quarta di poppe: c’è qualcuno sano di mente che pensa che si debba negare l’opportunità di partecipare a questo paradiso a chi è meno fortunata?

Avesse, l’Italia, seri problemi sociali, economici, culturali e politici, si potrebbero anche capire le critiche al premier. Ma non è così, quindi per favore, basta. Lasciatelo lavorare.

(bunga bunga, ovvero fiore cadavere, nome indonesiano dell’amorphophallus titanium) 

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