e se spegnessimo la televisione?

21 ottobre 2010 di: Simona Mafai

Forse non sarebbe male spegnere la televisione, quando si parla della morte atroce della povera Sarah Scazzi. Cosa ci guadagniamo (noi e la società) dal fatto che dell’evento si parli in tutti i bar e in tutte le case, rimpallandoci a vicenda interrogativi e opinabili certezze? Non potremmo tacere per un momento (anche gli psichiatri, forse) e lasciare che le istituzioni preposte raccolgano gli elementi, li valutino ed esprimano – coi necessari tempi, e non spinti da un’attesa spasmodica di massa – pareri ponderati e conseguenti rinvii a giudizio?

La Tv non potrebbe limitare la sua necrofaga libidine, riproponendo sempre le immagini della ragazza uccisa, fornendo in continuazione ogni segmento di sospetti, sollecitando a guardare ancora e ancora, sul proprio sito fisso, “minuto per minuto”, le notizie dei nuovi sopraluoghi e sospetti? (A un certo punto si farà il conto dell’aumento dell’audience, e ci si compiacerà nel confronto con gli altri canali!). Poi la stessa Tv s’indigna (quanta ipocrisia!) perché le famiglie vanno a vedere quel portone, quella casa, quel prato, quella fossa che la Tv ha inquadrato migliaia di volte, e che a un certo punto le persone vogliono vedere dal vivo. Come una droga che ci è stata inoculata, e di cui si vuole sempre una dose più forte.

Certo: non dispiace parlare e riparlare di fatti e sentimenti non “specialistici”, che riteniamo tutte e tutti di conoscere: l’attrazione sessuale, la gelosia, l’invidia, la spinta alla violenza, la rabbia… Ma facciamo uno sforzo. Sottraiamoci a questa sorta di gioco di ruolo di massa. La democrazia per cui ci battiamo e che vogliamo difendere ed estendere non è una democrazia giudiziaria universale, in cui milioni di persone diventano indagatori, psicanalisti e giudici. A un certo punto spegniamo la televisione. Per favore, un po’ di silenzio. E di pietà.

(primi televisori nel 1959, ph. coll. G. Mignano)

11 commenti su questo articolo:

  1. giusi scrive:

    Brava Simona no ne possiamo più, di questi delitti vissuti minuto per minuti solo per scelta mediatica perchè uno rende meglio in tv piuttosto che l’altro, faccio anch’io una proposta cambiamo canale per Sara Scazzi è una forma di rispetto per la vittima

  2. roberta.c scrive:

    Sì ha ragione facciamo una catena di solidarietà per Sarah per lasciare in pace la sua memoria

  3. f.v. scrive:

    Sì Simona, sono d’accordo sulla necessità di prendere le distanze da questa “droga mediatica”, nel rispetto di chi ha perso la vita, lasciando dietro di sè curiosità, dubbi e ipotesi, dove tutti diventano, come dici tu, indagatori, psicanalisti, giudici. Ma penso che, avendo Mezzocielo, giustamente, preso una posizione forte contro la violenza, in occasione di questa dolorosissima vicenda, piuttosto che tacere del tutto, sarebbe opportuno che ognuna di noi si interrogasse e si confrontasse sulle ragioni di una distruttività che oggi sembra dilagare in modo sempre più davastante, e, pur continuando a lottare perchè la donna non sia più vittima della violenza maschile, provare a guardare il fenomeno con uno sguardo più ampio, ripartendo da noi..

  4. Adriana P. scrive:

    Lasciamo in pace la ragazza uccisa e allontaniamoci dalla tv spazzatura, ma non dimentichiamo di chiedere giustizia e certezza della pena per gli assassini, non dimentichiamo che il problema esiste ed è rilevante. Ogni giorno vengono ammazzate donne tra le mura di casa, nelle metropolitane, nei garage… Non dimentichiamo di fare ciò che possiamo come donne e non sottovalutiamo le violenze psicologiche che uccidono il pensiero, l’anima, la libertà di ogni essere umano e annullano l’identità. I i nazisti sapevano che la violenza più atroce era quella di privare un soggetto della propria dignità di persona e così riducevano gli ebrei ad animali obbedienti Li addomesticavano con la violenza e il terrore. Questa era e resta l’umiliazione peggiore perché priva l’essere umano della dignità di persona. Molte donne tacciono sulle violenze psicologiche considerandole forse meno gravi di quelle fisiche. Rispettiamo la memoria delle vittime ma non abbandoniamole con il silenzio complice di chi pur sapendo e subendo tace. Riparliamone quando la tv spegnerà la sua morbosa attenzione su Sarah, perché non sapremo mai se Sarah è stata uccisa perché voleva rompere un muro di omertà che tentava di strapparle la dignità prima della vita.

  5. silvia scrive:

    Fare vedere la nostra disapprovazione alla televisione non significa abbandonare le vittime di violenze anzi significa concentrarsi su cose fattive e fattibili piuttosto che al vuoto clamore di notizie ormai inutili

  6. alessandra scrive:

    cara Simona hai proprio ragione è un gioco di ruolo, come vincita comporta l’esorcizzare le proprie paure, ma perchè non analizzare il ruolo della televisione davanti a tanto complicato orrore?

  7. Adriana Palmeri scrive:

    Un po di silenzio e di pietà, un po di rispetto per il dolore di chi ha amato la povera Sara, una giovane vita spezzata e ancora tormentata oltre la vita. Adriana Palmeri

  8. rosalba scrive:

    è anche importante analizzare i nostri comportamenti, perchè siamo diventati un popolo di necrofili? siamo talmente delusi da tutto che solo il delitto ci appaga?si spegniamo la televisione ma poi che ne sarà di noi?

  9. claudia scrive:

    è assurdo in questo momento analizzare il ruolo della televisione!!!! bisogna analizzare il fenomeno della violenza da qualsiasi parte venga. La televisione ci da la possibilità di cambiare canale. Dipende da noi decidere. Ma la violenza??? state scherzando? è di quella che si deve parlare per capire da dove arriva e perchè. Poniamoci questo problema. Le donne violentate e uccise sono il vero problema su cui non deve scendere il silenzio. La televisione la possiamo buttare ma la violenza la dobbiamo affrontare

  10. Pietro scrive:

    Gentile signora questa mattina sono venuto a conoscenza del V/S giornale, l’articolo condivido tutto , questa tv. con quei programmi non informa alla mia età so scegliere , certi canali li ho cancellati dall’apparechio 3 di MEDIASET. Gentile Signora ascoltandola alla radio sono rimasto molto contento la sua grinta, la volonta di combattere questo male dell’Italia. Con stima porgo cordiali saluti Pietro

  11. Enzo Sciamè scrive:

    L’audience su tutto, prima di tutto. La corsa a stupire,a dare in pasto ai telespettatori dettagli, intimità, particolari di una ferocia disumana. Dimenticarsi della pietà anche di fronte al corpo senza vita di una ragazza di sedici anni che fa quella fine. Un cinismo senza pari, un’ipocrisia senza confini. In nome del primato televisivo, della battaglia vinta, dei numeri che..parlano.E noi incapaci di spegnere, di spegnerli. Forse perchè la miseria delle nostre esistenze ormai si nutre di quel terribile, compiaciuto guardare. Proviamo a cercarla ed a sperimentarla altrove la vita.

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