fuoco amico su Vieni via con me

28 novembre 2010 di: Giusi Catalfamo

Che si sarebbero aperte le cateratte del cielo su una trasmissione che si preannunciava, ancora prima che cominciasse, un collettore di polemiche, una litania a più voci e da tutte le direzioni, era nelle cose. Non mi aspettavo certo che la Rai, servizio pubblico, aprisse le sue lunghe braccia a un programma che “usa” la politica e non se ne fa usare; racconta i temi topici del nostro tempo, non per fare gossip e infoltire l’audience, e neanche per farne un marketing dello spettacolo con gli insopportabili battibecchi, sempre più simili a risse da pollaio. Quello che invece non mi aspettavo, e che mi fa tanta tristezza, è il “fuoco amico” da compagni di strada che vanno nella stessa direzione nel tentativo di costruire un’Italia migliore, così almeno credevo. E allora ho anch’io un elenco da sottoporre. Hanno detto di Vieni via con me:

Marco Travaglio: «il presepe del perfetto progressista»;

Vauro con una vignetta che non fa ridere: «Bla bla bla Logomorrea»;

Luca Telese: «Roberto Saviano? Non è lui il salvatore»; «Innegabile ambiguità di messaggio»; «Non c’è il racconto della realtà»; «Non ci sono le diverse opinioni e nemmeno le storie»; «La sintesi che ne fanno i guru, (chi Fazio e Saviano?) una collezione di monologhi e invenzioni che starebbero benissimo in un teatro o in un comizio»; «Nella Wonderland di Fazio i buoni vincono sempre perché giocano da soli»; «C’è qualcosa che non va nella drammaturgia auto celebrativa di un programma in cui gli eroi sono chiamati sul palco come nel coro della tragedia greca, e in cui ogni guerriero che arriva esalta il tasso di eroismo di quello che lo segue per autocertificazione» (boh!).

La domanda è lecita, non si sarà troppo innamorato delle parole? Mi limito ad un secco No comment. Ecco perché la sinistra continua a perdere. C’è infine da segnalare la volgare insinuazione di Beppe Grillo, sconfessato dai suoi stessi adepti, secondo cui Saviano «fa godere il nano come un riccio, perché Endemol, di cui è azionista anche Berlusconi, con questo share così alto non fa che continuare ad arricchire le sue società». Un suo seguace, indignato, ha commentato sul suo blog, in puro stile grillesco, «Mi viene voglia di mandare tutti affan…».

E meno male che Maroni ha potuto leggere il suo elenco, così l’onore della Lega è salvo. Aveva già sollecitato il Cda Rai, i presidenti di Camera e Senato, il Presidente della Repubblica. Per fortuna è stato accontentato, mancava che si appellasse a Protezione Civile, Croce Rossa, Comunità Europea, Onu, Tribunale internazionale dell’Aja, e perché non richiedere lo scudo spaziale? Se non ci fosse da ridere, ci sarebbe solo da piangere. Infine, aspettiamo l’esito della nuova imposizione, la replica dei pro-life, da contrapporre alle scelte difficili e dolorose di Mina Welby e di Beppino Englaro.

Ma è proprio necessario il contraddittorio, visto che la scelta di vivere, nonostante tutto, rientra nella normalità, nessuno la osteggia, mentre l’altra, quella di non voler vivere una non-vita, è l’eccezione a cui Stato e Chiesa negano normalità?

1 commento su questo articolo:

  1. f.v. scrive:

    Condivido la tua riflessione, e sono contenta che Fazio non abbia accettato repliche da parte di “movimenti per la vita”, dopo l’intervento di Mina Welby e Beppino Englaro, a cui può seguire solo il silenzio.Ci sono testimonianze di “vita” così forti e dolorose che non ammettono logiche di schieramento, parlano da sè.
    Sono i “difensori “della vita e, purtroppo, della….sinistra ad impedire che le cose -vere- si traducano in azione politica e ciò accadrà fino a quando ci sarà qualcuno che si erge a paladino della vera politica e della vita…astratta.

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