Quest’articolo è a lutto. Appuntamento al 25 novembre

19 novembre 2010 di: Elena Ciofalo

All’interno del dossier contenuto nel nuovo numero della rivista Mezzocielo, che “sollecita” dieci uomini “ad interrogarsi” sulla violenza contro le donne, sorge da più interventi una riflessione meno ovvia, e per questo più degna di divulgazione, sui perché della violenza. L’uomo è incapace di adattarsi ad una società che muta, non sa reinventarsi rinunciando al ruolo egemone e virile di capo. Le donne invece sì, evidenziando così il deficit maschile, e dunque vengono punite.

Di questo, ma anche di molto altro, è stata arricchita la conferenza di presentazione della rivista al liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo. Circa sessanta studenti hanno seguito e interagito attraverso considerazioni e domande frizzanti, critiche e consapevoli sorte dalla presenza in sala del numero di Mezzocielo che si tinge di nero dichiarandosi a lutto per la violenza contro le donne.

Francesco apre il giro d’interventi con un lancio critico verso l’inutilità di una discussione del genere ad una platea di colti ragazzi delle classi agiate, che non concepiscono tali violenze. Gli studenti stessi gli rispondono che le statistiche battono il luogo comune inflazionato del ritenere che tutte le malignità si annidino nelle “classi incolte, inferiori”, evidenziando che la violenza è rintracciabile ovunque, dentro le case povere e in quelle ricche. C’è chi, con uno sguardo in più all’intervento sul sociale, chiede come organizzare la diffusione della sensibilità sulla parità dei generi tra chi non ha avuto l’educazione adatta. C’è chi la butta sul politico, ricordando che gli esempi dai nostri governanti e dalle televisioni, che poi sono quasi la stessa cosa, non sono i migliori rispetto all’amore e alla considerazione paritetica verso le donne.

Simona Mafai, oratrice alla conferenza, conclude ricordando che ora più di prima siamo immersi in un flusso di informazioni e modelli di comportamento. Basta saper scegliere e seguire bene i nostri riferimenti.

L’appuntamento al Vittorio Emanuele II si chiude con la speranza di aver contribuito con un afflato all’aria del nostro vorticoso mondo, ed altri appuntamenti si troveranno sul cammino verso il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

2 commenti su questo articolo:

  1. Full scrive:

    Confermo che si è trattato di una bella e partecipata conferenza, una partecipazione che ha tra l’altro confermato l’importanza di riuscire a confrontarsi su tale tema anche in contesti “borghesi” come quelli di un liceo. Trovare un modo per trattare il tema in contesti più o meno agiati penso sia un dovere prima di tutto delle scuole e di tutte le istituzioni che hanno un ruolo “educativo”.

  2. agnese.b scrive:

    Io non ero con voi ma mi torna la speranza sentendo che i giovani hanno parlato contro la violenza

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