Unità d’Italia, lentamente

30 novembre 2010 di: Simona Mafai

Questo 150° anniversario dell’unità d’Italia, promosso senza entusiasmo dal Governo nazionale e seguito con tiepidezza anche dagli autorevoli personaggi chiamati a presiederne il Comitato per le celebrazioni, sta lentamente penetrando nella coscienza civile del paese: dai primi articoli di studiosi, polemici gli uni con gli altri, relativamente al valore da dare alla unità nazionale ed ai problemi ch’essa ha lasciato non risolti, si è giunti a successive iniziative culturali e giornalistiche che hanno ripercorso quei tempi– in gran parte certo gloriosi, così come in gran parte tristi.

Sono intervenuti poi il cinema, con la ricostruzione non agiografica ma realistica e commovente di una parte del Risorgimento, attraverso il film Noi credevamo di Mario Martone; e varii libri che hanno raccontato in modo non accademico alcune tappe essenziali della nostra unità nazionale, come Viva l’Italia, di Aldo Cazzullo e La patria, bene o male di Carlo Fruttero e Massimo Gramellini. Altri libri certamente seguiranno, e la scuola – silenziosamente ma in modo efficace – farà la sua parte. Volete vedere che all’anniversario dei 150 anni parteciperemo in tante e in tanti, con convinzione, impegno, speranza di fare dell’Italia un paese migliore?

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