buono, buonissimo 2011

31 dicembre 2010 di: Daria D’Angelo

Alle porte il Nuovo Anno, come sempre ci proporremo cambiamenti, nonostante il sottile e sciagurato sospetto che il corso delle cose sia ormai inesorabile. In giro solo orrori, mediocrità, vuoto e un’aridità che scoraggia. Se la parola amore è davvero troppo grande, se è ormai inaccettabile un sentimento che abbia a che fare con il perdono e non conosca la vendetta, possiamo almeno sperare nel rispetto, far sì che ognuno di quegli sconosciuti per i quali peroriamo cause, riescano prima o poi ad avere i diritti che gli spettano. Sperare in quel rispetto che, a differenza del buonismo, non sia una disposizione d’animo incompatibile con la severità, quando questa si renda necessaria nell’applicazione di una legge che sia veramente uguale per tutti.

Difendere i più deboli, proteggerli, pensare e non dimenticare mai Elisa, Sara, Yara, tutte le bambine, le ragazze, le donne scomparse e quelle che hanno subito una fine ingiusta, quelle che ancora sono vittime della violenza maschile, le figlie, le mogli, tutte le donne ancora impigliate nel misterioso intrigo di violenza e pseudo amore, quelle finite nel mirino della possessività e la cui vita è ogni giorno un inferno. Certo, se andasse in maniera diversa, se ogni madre, moglie e donna potesse sentirsi protetta dalle istituzioni, dalla famiglia, da una società che le desse la fiducia e il coraggio per potere scegliere di amare, partorire, denunciare, senza paura, se non ci fosse più la violazione della loro intimità, se la cattiva informazione non facesse vittime. Se esistesse il rispetto per gli altri, per l’ambiente, per tutti coloro che sono diversi, per le vittime dell’arroganza omicida contro il colore della pelle, allora, laddove amore è ormai troppo ambizioso, aspirare al rispetto sarebbe il regalo più grande, anche se, indipendentemente dell’appartenenza a questa o a quella religione, per qualcuno la capacità di amare le persone della nostra vita non si è esaurita ed è rimasta dentro, intatta.

Non si possono riparare i danni fatti, ma si può continuare a lottare per un mondo migliore, si può perdonare e amare perché, se anche riuscirci è come farsi largo ogni giorno in una giungla avversa, è il solo modo per restare liberi e sperare di dare un senso profondo alla nostra esistenza.

(ricordando Schulz, buon anno con l’indimenticabile Snoopy)

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