non se la prenda, ministro, noi sapevamo

15 dicembre 2010 di: Silvana Fernandez

Distintissimo ministro Frattini,

da un po’ di tempo ho l’illusione che scrivendo varie lettere a voi del governo io possa aprirvi gli occhi, spiegarvi come noi, non collusi, non corrotti, non potenti, insomma gente normale, vediamo la realtà. Non ricevo mai risposta ma, siccome le illusioni sono le ultime a morire, mi ripeto «non si sa mai forse le leggeranno» e continuo a scrivere. Distintissimo ministro, questo appellativo, in verità, è caduto in disuso ma si adatta talmente a lei che non posso fare a meno di usarlo. In effetti, se andiamo all’etimologia della parola, lei si distingue davvero da tutti gli altri del governo non solo per l’aspetto composto ma perché è l’unico che ha l’ardire di essere pessimista e il coraggio di rinnegare, con un’espressione severa, quel sorriso di gioia stereotipato che regna su tutti i volti dei suoi colleghi di governo. Lei ministro Frattini, ha fatto per anni il maestro di sci e questo le ha lasciato sul volto un’aria seria e attenta di chi scruta sempre l’orizzonte per trovare, poi in verità, solo una distesa bianca. Mi dispiace che queste rivelazioni che sento il dovere di farle verranno a scompigliare quei due, tre pensieri, facciamo quattro che adombrano la sua fronte, ma devo farlo proprio perché mi è sembrato assurdo che lei abbia dato alle notizie, alcune preannunziate alcune già conclamate, di Wikileaks tanta importanza da paragonarle ad una catastrofe pari alla caduta delle due torri. Dallo schermo televisivo, ha definito il dopo notizie l’inizio di un’altra era. No ministro, lei è talmente pessimista che sono costretta a dirle che non avevamo bisogno di aspettare il parere di addetti all’ambasciata e di raffinati diplomatici che, via mail, definivano la situazione della nostra Italia e del mondo intero perché, qua a Palermo, già la mia vicina di casa, fervente berlusconiana, incontrandomi sul pianerottolo, da circa un anno mi chiede: «Ma questa vita così scombinata che fa Berlusconi, dato che ha una certa età, non gli farà male ed un giorno ci resta secco?».

Per non parlare di un mio vecchio zio antifascista che durante le varie visite del libico dittatore si è sfogato tante volte con me «Questa sfilata… Sembra l’epoca di Mussolini, qua c’è un intrallazzo di donne ed anche di petrolio!». Forse lei Ministro mi dirà che io sono circondata da agenti segreti sotto spoglie casalinghe. Temo che lei potrebbe essere tentato di fare una retata, contro forze occulte che dominano la città, se le dicessi che altri miei amici commentano da tempo i continui viaggi di Berlusconi in Russia, e i continui soggiorni di Putin a villa Certosa come frutto di interessi personali, fra gas, donne, petrolio e traffici vari. Da noi quando un bambino cade e si fa male gli diciamo «niente ci fu, niente» e così vorremmo dire anche a lei distintissimo ministro «niente ci fu»! Si cambi cravatta, si dia una goccia di Armani pour Homme, dietro le orecchie e sui polsi, si rassereni. Noi siciliani siamo intelligenti ma in verità anche altri popoli non sono cretini, e dovere considerare una sorpresa il narcisismo di Sarkozy, e una comunicazione segreta e inaccessibile il totalitarismo dell’Iran, mi pare a dir poco eccessivo.

Così come pare assurdo che la notizia che il cardinal Bertone non sia un creativo ma un uomo ubbidiente al potere, possa far tremare il popolo dei fedeli e i vertici del Vaticano e possa addirittura aprire un’altra era nei rapporti internazionali. L’unica attenuante che posso dare alla sua confusione e al suo stralunamento, caro ministro, è il fatto che lei, abituato alla neve, voleva parlare di un’era di glaciazione completa a cui l’ovvietà, la maleducazione il gossip continuo, le menzogne, l’immoralità scambiata come abilità, stanno abituando le nostre menti. Per il resto se le notizie sono queste, ripeto, «niente ci fu»!!!

(Raffaello Sanzio, la Deposizione, particolare. Senza allusioni)

5 commenti su questo articolo:

  1. francesca scrive:

    Anche se è meno divertente degli altri è sempre sottile, sorridiamo, sorridiamo!

  2. anna trapani scrive:

    Anch’io come le altre tue lettrici aspettavo la prossima puntata pensando: a chi toccherà? Ed ecco arrivare l’ineffabile Frattini! Vorrei proprio leggerne uno su Brunetta….o me lo sono perso? Sorridere riflettendo fa bene allo spirito e aiuta ad andare avanti tra tante difficoltà che i nostri politici fanno finta di non vedere.

  3. marianna scrive:

    stendere un velo non pietoso sui pagliacci sarebbe utile, umorismo a parte. ho la nausea a furia di leggere la stessa minestra. la scena del parlamento italiano, di tutti i parlamentari, nessuno escluso è stata disgustosa e resta per me come qualcosa da dimenticare. Disintossichiamoci per favore.

  4. paolo.R scrive:

    Vorremmo stendere un velo pietoso o impietoso sul teatrino della politica, su queste maledette comiche finali ma non potendolo fare tanto vale parlarne con umorismo, un bene dunque anche per questo ministro degli esteri così preoccupato per nulla o per verità che sono riuscite ad intercettare e che a noi non sono pervenute

  5. grazie, degli apprezzamenti, anch’io come dice marianna vorrei tacere sull’eterno teatrino(speriamo non eterno) ma le battute di uno o dell’altro nostro parlamentare mi spingono a parlare, per natura sono portata a fare sorridere, in questo caso sono loro ad essere grottescamente buffi. Basta trascrivere

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