fermare la mattanza di Cristiani

18 gennaio 2011 di: Daria D’Angelo

Cristiani nel mirino, le cifre sulla persecuzione dei cristiani nel mondo stanno diventando preoccupanti. Gli occidentali fingono di non vedere e non capire, almeno così è accaduto finora, anche se si è parlato di manifestazioni per commemorare le vittime dell’attentato di Capodanno ad Alessandria d’Egitto e per dare una risposta all’insegna della fratellanza e del rifiuto di ogni fondamentalismo e violenza a sfondo religioso. E’ chiaro che il vero denominatore comune sta nel fatto che le comunità cristiane vengono associate dai loro nemici al mondo occidentale. Uccidere cristiani, anche là dove essi hanno solo la religione in comune con gli occidentali, ha un grande valore simbolico: elimina una presenza «impura», la spazza via dai territori che agli occhi di chi uccide, e dei tanti che applaudono alle uccisioni e sferra un altro colpo agli odiati occidentali. Finora la persecuzione dei cristiani non è stato mai un tema davvero inserito nelle agende dei governi occidentali di Stati Uniti ed Europa, sembra non riguardarli. Con tutto ciò che succede nel mondo, governi e opinioni pubbliche sono convinti di poter evitare di preoccuparsi anche delle disgrazie dei cristiani non occidentali, l’Occidente guarda dall’altra parte, la Realpolitik impone alle democrazie occidentali di tapparsi il naso.

Ma gli attentati servono a dimostrare che le democrazie occidentali sono vulnerabili e non sono in grado di proteggere i loro fratelli medio-orientali, servono ad incrinarne la stabilità e a provare che non sono in grado di mantenere l’ordine pubblico. Gli islamici radicali si contrappongono ai Fratelli musulmani soprattutto ora che questi hanno solidarizzato con i copti, ma la partita diventa sempre più serrata, e dovremmo preoccuparcene, perché il nostro disinteresse serve ai fanatici in giro per il mondo per prenderci le misure e giudicarci. La nostra politica del non intervento li induce a pensare che siamo deboli e decadenti e che non c’è pertanto alcun motivo di fermare lo sterminio.

Non si tratta di manifestare solo per i diritti religiosi, si tratta di una «guerra ideologica» che sarebbe auspicabile combattere con un dialogo realistico in difesa di innocenti che pagano con il loro sangue interessi politici camuffati da fede cristiana. Non è lecito abbandonarli al loro destino, anche se è troppo difficile entrare a fondo nei termini del problema e capire la soluzione. La solidarietà è un dovere, a questo punto, per cercare di porre fine a questa mattanza.

(processione sacra della Epifania ortodossa, il 19 gennaio nella città santa di Lalibela, Etiopia)

4 commenti su questo articolo:

  1. piera scrive:

    queste notizie sulle persecuzione dei cristiani passano in seconda linea per le buttane di stato, ma sono guerre ideologiche ma anche politiche che potrebbero improvvisamente dilagare, si comincia sempre dalle religioni per poi finire in grovigli internazionali. Fate bene a parlarne dovreste chiarire di più, chi apre il vostro sito vuole qualcosa di diverso dal quotidiano regionale..

  2. roberta scrive:

    infatti anche io ho notato che vengono riprese le notizie dai giornali che leggiamo e diventa noioso leggere le stesse cose più o meno. Per esempio in questo articolo perchè non si parla delle altre “mattanze” sul tema politico-religioso? perchè non fare un accenno ai monaci tibetani, agli stessi musulmani ecc?.. il vaticano che giustamente sta difendendo i cristiani, ha difeso con lo stesso slancio anche i monaci tibetani quando sono stati massacrati o anche gli stessi musulmani?

  3. Piera scrive:

    mi collego con il vostro giornale solo da poco tempo – non sono in sintonia con il pensiero di Roberta perchè trovo il vostro modo di dare notizie autonomo ed indipendente- mi piacerebbe però come dice Roberta qualche approfondimento in più- comunque un difetto si trova sempre ed allora buon lavoro.

    • Daria D'Angelo scrive:

      Per rispondere a Roberta: a volte è necessario, prendendo spunto dai quotidiani , riportarne i fatti. In questa rubrica si cerca, però, di non prescindere mai dall’ottica personale di chi scrive un articolo, e di esternare sempre il proprio “Punto di Vista”. Altrettanto viva è la ricerca di fonti certe che a volte non sono note, captate, quando è possibile, tempestivamente.
      Ascoltiamo comunque,sempre, il parere dei lettori che riteniamo un feed-back indispensabile per migliorare e comprendere quali argomenti interessano maggiormente e meritano di essere approfonditi. Invito che colgo con piacere a proposito del tema delle mattanze Politico-religiose.
      I commenti sono un mezzo importante per scambiare opinioni e far veicolare punti di vista reciproci.
      Aggiungo che l’ottica delle buttane di stato che accentrano l’attenzione dei media distogliendola dalle più preoccupanti tematiche di guerre ideologiche, segnali potenziali di pericolosi grovigli internazionali, mi sembra un altro bel tema da approfondire.
      Grazie Daria

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