Due chiacchere con Ruby

10 marzo 2011 di: Elena Ciofalo

Il discorso di Ruby durante la conferenza stampa per la sua presenza al Ballo dell’opera di Vienna, storica manifestazione internazionale dell’alta società, ha destato in me molti sorrisi.

“L’interesse è per questo scandalo, non per la persona che sono io” ha esordito, riferendosi al Rubygate, come lei stessa lo definisce senza celare una punta di fierezza. Certo che l’interesse è destato da questo scandalo! Per quale altro tratto della sua personalità o figura, tranne che per qualche giudizio “estetico” che lascia il tempo che trova, potrebbe nascere un interesse del genere?

“Amo l’Italia, ma c’è molta gente che giudica senza conoscere, legge solo quello che c’è scritto nei giornali e non va oltre l’apparenza di una persona”. Non so quanto l’Italia ricambi quest’amore, visto che la giovane sembra la cartina di tornasole della vacuità morale delle nostre dirigenze. Inoltre non tutti “leggono solo quello che c’è scritto nei giornali”, anzi. Molti assorbono le voci sugli scandali pruriginosi della classe politica italiana, se leggessero di più capirebbero le conseguenze di queste cronache, come la deriva morale del Paese o la compromissione della figura dell’Italia all’estero.

Ma la parte migliore è l’ultima: “la gente non va oltre l’apparenza di una persona”. A Ruby Rubacuori, mia quasi coetanea per età ma non per modi di pensare e vivere, sconsiglio di parlare di apparenze. Intanto, mi chiedo, è apparenza che sia stata pagata migliaia di euro per accompagnare il settantottenne Richard Lugner, il “Berlusconi di Vienna”, all’Opernball? O è apparenza che sia ‘parte lesa’ in un processo che vede il premier italiano indagato per concussione e prostituzione minorile? Quindi consiglierei a Ruby di non evidenziare l’attaccamento alle apparenze dell’opinione pubblica italiana, perché è per quello che adesso la giovane vive il suo – effimero – momento di notorietà.

21 commenti su questo articolo:

  1. giovanna scrive:

    credo che sarebbe meglio “non giudicare”,; non conosciamo l’infanzia né altro di questa ragazza. Potrebbe essere e ancora lo è, secondo me, una ragazza abusata. tutti i discorsi cambierebbero allora. non dare consigli a ruby, è assurdo questo articolo così scritto. e se ci fosse un passato terribile alle spalle di questa ragazza, parleresti così? non dare consigli a ruby, non essere paternalistica né “brava samaritana”, non credo che una ragazza della tua età possa scrivere così e non sforzarsi invece di capire e analizzare il problema anche sotto l’aspetto umano. Sarebbe il caso comunque di non parlare più di ruby, non se ne può davvero più. ruby è un falso problema, come fai a non capirlo? il problema è politico e non lo risolve la “conversione” di ruby!

  2. come è sprezzante questo articolo! sarcastico e stupido! il “moralismo” che c’è in questo articolo è impressionante, e poi ripetiamo la stessa cosa da troppo tempo per non essere tutti stanchi! diamoci un taglio e parliamo dei problemi veri che non sono rappresentati da ruby, l’hai scafazzata stavolta elena ciofalo! mi dispiace perchè gli altri tuoi articoli mi erano piaciuti.

  3. piera scrive:

    scusa elena ma questo articolo è davvero brutto, bruttissimo l’aspetto che evidenzi e il come lo evidenzi…..mostri un disprezzo inaccettabile, gli altri che hanno scritto prima l’hano detto che il problema non è ruby e allora perchè continuare a parlarne…e in questo modo poi….non è un contributo a nessuno

  4. Anna A. scrive:

    sono seccata per questo articolo in cui prendere le distanze da ruby è facile, demonizzarla è facile, troppo facile. Perchè non hai puntato la tua attenzione sul “berlusconi di vienna” e non ti chiedi qualcosa su di lui e non dai a lui i tuoi consigli? perché non fai l’analisi del settantottenne Richard Lugner, invece di essere così precisa e puntuale su ruby? non ti pare che spostare il tuo punto di osservazione verso gli uomini che hanno costruito questo sistema di cui ruby è solo un’appendice, non sia più opportuno? o ruby è responsabile del berlusconimo e del porcellismo non solo italiano, ma anche austriaco?

  5. luca scrive:

    sono convinto che Ruby sia la parte lesa cara Elena Ciofalo, è parte lesa Ruby. NOn c’è dubbio, sei donna e anche giovane, mi dispiace che sia un uomo a dirtelo e a dirti di guardare diversamente le cose, come già altri prima di me ti hanno “consigliato”. ciao e scusa la franchezza, ma è indisponente anche per me quello che hai scritto.

  6. simona mafai scrive:

    Questa eccessiva solidarietà tra donne (e, da parte anche di uomini, di comprensione affettuosa per donne considerate sempre vittime…e quindi deboli) non la condivido. Né credo sia un reato o un peccato (rispetto a un “politicamente corretto” femminista o di sinistra) proporre e proporsi modelli di vita fondati sulla dignità della propria persona. Esaltiamo tanto la parola “”indignazione”: riconosciamo allora valore anche alla parola “dignità”.
    Mi permetto di riportare un brano da un articolo apparso su Repubblica il 9 marzo: “…Tra il passato e oggi c’è il caso Ruby, che ha cambio profondamente le donne italiane: non sono più disposte a sopportare le umiliazioni né ad accettare la subdola tecnica della minimizzazione…Lo stesso premier continua a citare pubblicamente il bunga-bunga…con il preciso scopo di trasformare nell’ennesima barzelletta quell’ “opzione harem” che non è in grado di giustificare …Lasciare che il tempo sbiadisca la vergogna, sarebbe un errore gravissimo per gli uomini come per le donne. Al contrario il caso Ruby deve rimanere scolpito nella memoria di tutti, come un monito, un exemplum in negativo dal quale prendere le distanze con sdegnata fermezza e che ci aiuti ad orientare le nostre scelte”.
    Condivido molte delle affermazioni di Elena Ciofalo. E se qualcuno/a mi definirà “moralista”, dico subito che non considero tale attributo un insulto.

  7. ornella scrive:

    Cara Simona,
    sono una donna di 56 anni. Mi scuso anticipatamente per la mia presunzione.
    Il “soggetto” si chiama Silvio Berlusconi.
    “L’oggetto” si chiama Ruby Rubacuori.
    E’ lui che compie l’azione, come la compie Richard Lugner.
    Sono due vecchi signori, molto vecchi e molto ricchi, anzi ricchissimi, ai quali è contentito tutto, perché ricchi.
    Nessuno ancora ha detto loro che sono due VECCHI PATETICI.
    Lo dico e lo ripeto sono PATETICI.
    Questi vecchi sono AMORALI, perché al di sopra della morale comune, perché RICCHISSIMI.
    Ma sono anche IMMORALI, perché usano persone minorenni, come fossero oggetti.
    La giovanissima Ruby avrebbe potuto essere anche un giovane minorenne rubacuori, la penserei allo stesso modo.
    Non temo definizioni nei miei confronti. Sono abbastanza vecchia per non temere i giudizi.
    La giovane Ruby, come tanti altri giovanissimi e giovanissime, non è una persona “debole”, ma una persona “indifesa”, perché allora troppo giovane e senza adulti che la potessero guidare e proteggere.
    Ruby ci dice che siamo superficiali, lo dice a modo suo, con gli strumenti che ha.
    Come darle torto? Ancora, a distanza di mesi, scambiamo “l’oggetto” con il “soggetto” .
    Con rispetto, Ornella

  8. Lucilla Blaschi scrive:

    gentile Simona Mafai,
    non è solo la solidarietà femminile che secondo me viene fuori dai commenti (anche quella può darsi) , ma la visione parziale che la Ciofalo ha mantenuto nel suo articolo. Non le pare che sarebbe il caso di spostare la nostra attenzione sul sistema politico e di potere costruito da berlusconi e dal suo clan? è il caso di analizzare, in un quadro estremamente complesso com’è il nostro, solo la ruby? non crede anche lei che ruby sia un “prodotto” di questo sistema? o, al contrario, sarebbe ruby la generatrice del becero sistema berlusconiano? Esempio da non dimenticare e da non imitare certamente quello di ruby, ma quando si assiste ad un “accanimento” mediatico e di stampa come quello su ruby, molte e molti prendono distanze dagli eccessi e chiedono di osservare le cose da un altro punto di vista. ruby è stata radiografata da tutti i lati, ma parlare ancora di lei significa non avere presente il cuore del problema che, lei sa bene, non è ruby. Se poi vogliamo metterla sul piano dei “modelli” lei sa che le donne, storicamente, sono state condizionate, anzi disegnate, dall’imaginario maschile che le ha volute a sua misura… ruby è incarnazione di un immaginario malato ed oggi esibito. Vogliamo parlare ancora di lei o vogliamo affrontare il problema del sistema e capire da quale parte bisogna ripartire? Vogliamo riprendere a ragionare su cosa voglia dire rifondare la politica? Cordiali saluti.

  9. Maruzza scrive:

    Non è il caso di aggiungere altro a quello che hanno detto molto chiaramente Ornella e Lucilla. Sono d’accordo con loro. A commento della citazione da Repubblica dico soltanto che forse gli italiani e le italiane non dimenticheranno Ruby, quello che questa giovane “indifesa” piuttosto che altro, ha scoperchiato e mostrato al mondo, ma i segni del berlusconismo resteranno e anche senza ruby sarebbero stati profondi e indelebili. Cambierei così la citazione e mi scuso per questo, ma sento di farlo:
    -Lasciare che il tempo sbiadisca la vergogna, sarebbe un errore gravissimo per gli uomini come per le donne. Al contrario Silvio Berlusconi deve rimanere scolpito nella memoria di tutti, come un monito, un exemplum in negativo dal quale prendere le distanze con sdegnata fermezza e che ci aiuti ad orientare le nostre scelte elettorali.
    Auguri a tutte/i perché ne abbiamo bisogno.-

  10. maria scrive:

    In questa discussione manca solo una domanda: E’ nata prima la puttana o il puttaniere? Io penso che sono nati contemporaneamente. Se è tutto vero quello che si dice di questi vecchi uomini politici, che hanno abusato di una persona possibilmente fragile sia per l’età che per le condizioni sociali, e pur vero che la ragazza a mostrato di gradire e prova a sfruttare la situazione.Nonostante l’età,oggi, la ragazza non mi sembra indifesa, ha mostrato di essere senza scrupoli e sembra avere chiaro dove vuole arrivare. Non ci sono dubbi che il suo vissuto influenza le sue scelte ma non mi sembra una vittima. Non dimentichiamo che lo scandalo lo ha provocato lei. In definitiva stiamo assistendo alla più classica delle lotte tra i due sessi.

  11. AH…..lo scandalo l’avrebbe provocato lei, ruby! brava maria, complimenti! Lo scandalo non è berlusconi, la politica e il potere, ma ruby….! Dimentichi maria che le puttane, come le chiami, sono “nate” per povertà, sussistenza e sopravvivenza e che sono state sempre, storicamente, colpevolizzate e lapidate in certi paesi, bruciate, messe al rogo come “peccatrici” ecc… I puttanieri non mi pare che MAI siano stati puniti o uccisi per essere “puttanieri”, anzi… per loro è un merito ed un onore poter vantare di aver tante donne a disposizione e però una sola moglie! Non ti pare che sarebbe il caso di invertire la tendenza e colpevolizzare una volta tanto gli uomini? o tu sei così generosa verso di loro al punto da chiederti se è nato prima l’uovo o la gallina e non chiederti le ragioni sociali che hanno spinto la donna a vendere sesso per sopravvivere fin dai tempi dell’uovo e della gallina? Vai a leggere qualcosa sulla “condizione femminile” o anche qualche bignamino di storia e troverai risposte alle tue domande. E chiediti anche perchè è esistito il “delitto d’onore” in giurisprudenza che dava al marito la libertà di uccidere la moglie ed essere assolto in caso di tradimento e, al contrario, se il traditore fosse stato il marito la moglie avrebbe dovuto tenersi le corna e magari essere felice della virilità e delle prestazioni del marito. E ti ricordi maria come andò anche nell’eden? non fu eva a far peccare il “povero adamo” che mangiò la mela perchè provocato da quella “puttana” di eva? Non vedi che le donne sono state sempre colpevoli e responsabili di tutto il male del mondo? e anche tu maria oggi hai messo al patibolo ruby invece del puttaniere! Brava!!!!

  12. Laura scrive:

    Non dimentichiamo che lo scandalo lo ha provocato lei? ma cosa dici? ringrazia ruby di aver messo in luce il fradiciume della classe dirigente italiana e del berlusconismo. E’ questo potere esteso sulla compravendita di tutto, anche dei corpi, che devi mettere sotto accusa, non ruby! Ma è così difficile capire questo semplice teorema senza bisogno di fare tanti calcoli? Ruby ha preso soldi va bene! non è ingenua, va bene! ma continuare a dire che è causa dello scandalo che è antico,è assurdo e parziale. Perché non parliamo anche dello scandalo dei trans di marrazzo”? perchè non
    parliamo dello scandalo del vaticano che ha insabbiato casi di minori stuprati? quanti omicidi hanno ruotato intorno al caso marrazo e dei trans? ne parliamo pure o dobbiamo con questa patologica ossessività continuare a discutere di ruby?

  13. Elena Ciofalo scrive:

    Premessa, da autrice: l’espediente retorico su cui ho costruito il mio piccolo lavoro consiste nel prendere Ruby non in quanto persona, ma in quanto simbolo, cioè elemento materiale che rimanda ad un mondo semantico più vasto. Non è oggetto della mia analisi il suo passato più o meno travagliato o lei in quanto tale. Inoltre mi sono basata su sue dichiarazioni rese in conferenza stampa.
    Ad Ornella: credo che definire Ruby “indifesa” piuttosto che “debole” non cambi le cose, è sempre una presa di posizione parziale per offrire alla ragazza delle strutture difensive, esattamente come io prendo posizione parziale per rivolgere alla ragazza qualche critica. Io la critico lei la “protegge” perché “indifesa”, che cambia? Inoltre, parafrasando il suo incipit, non c’è soggetto che compie l’azione se non c’è oggetto su cui compierla.
    A Lucilla Blaschi: la visione espressa nell’articolo è deliberatamente parziale, quindi? Possiamo spostare l’attenzione sul sistema politico corrotto, sullo sfaldamento morale, sul clan e sulla manipolazione del potere ecc. ecc. Ok, ma non tacciamo di incompletezza l’analisi di un argomento solo perché riflette su una parte del tutto. Seguendo la sua logica deduco che se avessi analizzato “solo” Berlusconi mi avrebbe accusata di non analizzare Lugner, se avessi analizzato Vienna mi avrebbe accusata di non analizzare i festini di Arcore. I fatti sono potenzialmente infiniti, la scrittura è finita, devo restringere il mio campo di riflessione.
    A Maria: lei coglie la mia visione delle cose quando nota che puttana e puttaniere, o soggetto e oggetto, o potenti e indifesi, siano nati contemporaneamente. Tuttavia non direi tanto che lo scandalo lo abbia provocato Ruby, ma che lei, ne sia parte e anche il simbolo, l’esempio, la cartina di tornasole.
    A Raffaella Di Liberto: nessuna lettrice coinvolta in questo scambio di idee mi sembra pensi che Ruby sia la unica colpevole dello scandalo, o evita di colpevolizzare gli uomini, semplicemente riflette su una parte del tutto.
    Infine sulle critiche circa l’accanimento mediatico sono d’accordo. Ogni mio articolo è un atto di lucidità e sapevo di “fare il gioco dei media” accodandomi alle chiacchiere infinite su Ruby, e mi aspettavo critiche in tal senso, ma ho corso il rischio perché non ritenevo il caso di continuare ad ignorare l’intera vicenda, mi sembrava un “ingombro in salotto” che non volevo evitare, tutto qua.
    Grazie a tutte, nel mio piccolo mi sono arricchita grazie alle vostre opinioni.

  14. Maruzza scrive:

    Tra “debole” e “indifesa” c’è una differenza sostanziale non solo nel significato della parola ma, sopratutto, sugli effetti che l’azione produce sui soggetti che siano essi “deboli” o “indifesi” ; così come non c’è confronto possibile tra “soggetto” e “oggetto” nei termini in cui tu poni il problema e dimostri di non aver capito quanto Ornella ha spiegato benissimo. Hai voluto rispondere ad alcune critiche che hanno evidenziato il tuo approccio un po’ anche “cinico” rispetto alla persona che definisci “simbolo”. E’ il modo con cui hai affrontato il problema che suscita perplessità, e la tua parzialità, ribadita anche nella risposta ai commenti, me ne dà conferma. Che undici persone su dodici te l’abbiano fatto notare mi pare fondamentale perché tu rifletta. E’ importante per chi legge e commenta sentire, in ogni caso, che le opinioni ti hanno arricchito. E’ un buon segno del quale ringrazio.

  15. Anna A. scrive:

    “Ogni mio articolo è un atto di lucidità e sapevo di “fare il gioco dei media” accodandomi alle chiacchiere infinite su Ruby, e mi aspettavo critiche in tal senso, ma ho corso il rischio perché non ritenevo il caso di continuare ad ignorare l’intera vicenda, mi sembrava un “ingombro in salotto” che non volevo evitare….”…

    Cara elena, queste tue parole sono già commento alla risposta che hai dato alle critiche (non attacchi) avute. Sei partita dall’idea di fare il gioco dei media….l’hai fatto su una vicenda sulla quale, per tua stessa ammissione, c’era già un infinito gossip.. la vicenda sulla quale c’erano “infinite chiacchere” ti sembrava un “ingombro in salotto” ignorato da chi?. questo sito aveva già scritto su ruby e i media fino allo sfinimento! cosa hai aggiunto a tutto questo? una tua idea personale? un contributo critico che spostasse qualcosa? non mi pare. ti sei inserita nel solco già tracciato da quelle chiacchiere infinite di cui parli. Dunque? continua a sfuggirmi “l’oggetto della tua analisi”.

    • ninnao ninnao questo bimbo a chi lo do
      se ci fosse qualcuno/a che le dicesse bimba mia,
      che le dicesse poverina,
      che le porgesse un libro,
      che le dicesse hai altro
      altro infinitamente più bello
      e più potente dentro di te
      cosa le hanno insegnato
      cosa le hanno trasmesso.
      pietà per la bellezza
      pietà per la giovinezza
      pietà per questo mondo di potenti
      pietà per coloro che credono di sapere

      • maria scrive:

        A parecchie che si sono scandalizzate per il mio commento.Voi pensate di difendere la donna passandola sempre per vittima? La dignità della donna è un’altra cosa. E’ anche fare la prostituta se con questa attività riesci a essere te stessa e trarre il vantaggio che ti sei proposta. E’ meno dignitoso essere moglie di qualcuno che ti protegge, anche da te stessa,e ti porta in giro come un trofeo se sei bella o ti lascia a casa a curare la prole o meglio ti lascia lavorare un lavoro “dignitoso per darti l’impressione di essere libera. Poche sono le donne veramente libere.Tornando a Ruby. Io non sono nelle condizioni di dare un giudizio generale sulla ragazza, sicuramente mi è rimasta l’impressione che abbia saputo trarre dagli eventi tutto il vantaggio che poteva. Se poi la giovane sia stata indotta alla prostituzione in un età che ancora non era matura è grave. I suoi comportamenti recenti però, non giustificano la sua ricerca di assoluzione e di comprensione da parte dei “Bempensanti”. non è andata in convento ma a cercare altro lavoro.

  16. Laura scrive:

    Questa volta mi sei piaciuta maria, sei stata più chiara! Fai bene a dire che dignità è anche fare la prostituta se questa è una scelta libera. Le donne non sono vittime, sono vittime quelle che vogliono esserlo perché non sanno essere altro o non hanno il coraggio di essere altro. In quanto alla libertà sono d’accordo con te quando dici che è meno dignitoso essere mogli di chi ti fa sentire libera tenedonti sotto il suo controllo comunque e illudentoti che “ti permette di fare tutto…” Brava anche perché stavolta non esprimi giudizi su ruby. Meglio così, perché la vera storia di questa ragazza non è quella con berlusconi. C’è una storia che precede quella con berlusconi e che non conosciamo. L’ultima parte del tuo discorso però non la condivido perché ruby non cerca assoluzioni, per lei la vita è ancora lunga e piena di ostacoli, l’assoluzione la cerca quel pazzo che ha baciato la mano del rais.

  17. ornella scrive:

    Dignità: (Devoto, Oli) “Rispetto che l’uomo (n.d.r.: la persona o essere umano), conscio del proprio valore sul piano morale, deve sottolineare nei propri confronti ed imporre agli altri mediante un comportamento ed un contegno adeguati: tutelare la propria dignità; non avere rispetto per l’altrui dignità”.
    Concordo, in parte, con questa definizione. Non amo il verbo “imporre”. Preferisco “proporre”.
    Se alcune donne, continuano a non avere le idee chiare e se non accettiamo almeno una definizione condivisa, attraverso un vocabolario, non andremo molto lontano. I maschi, (non gli uomini), continueranno a farla da padroni.
    A presto, Ornella, quella che ha già scritto qualche giorno fa.

  18. Lucilla Blaschi scrive:

    I vocabolari trasmettono definizioni che non è detto siano della lingua italiana o meglio della lingua materna. Cara Ornella, i dizionari non sono forse curati da uomini, da soggetti maschili? D’altra parte tutto il sapere è stato trasmesso dalla cultura neutra ed è “passato” a noi che per fortuna l’abbiamo messo in discussione. Su questo mi piacerebbe confrontarmi con te perché sono-come tante donne/studiose e cito solo per ragioni di spazio le filosofe di Diotima- per la destrutturazione dei canoni tradizionali e delle categorie maschili. Non credo che il significato delle parole, di ciascuna parola, non sia stato in qualche modo rivisto, ridetto, riletto, riscritto dalle donne con un senso e un significato diversi da quelli stabiliti dall’ordine neutro. Sulla parola “dignità” e sul suo uso, infatti, (a prescindere dal Devoto-Oli) si è diviso il fronte delle donne. I maschi non si sono posti il problema, l’hanno pensato come problema esclusivamente femminile, anzi sta passando l’idea nel senso comune che le donne abbiano, oggi, il problema di difendere la propria dignità. Su questi temi mi piacerebbe confrontarmi con te quando sarà possibile. Non affolliamo più questa pagina del sito che è stata fin troppo usata. Grazie Ornella. Sono sicura che ci conosceremo. (anche io preferisco “proporre” ad “imporre”).

  19. ornella scrive:

    Cara Lucilla, dobbiamo pur partire da un punto fisso.
    Il Devoto Oli è “maschilista” come tutta la nostra cultura. Sono convinta, però, che c’è un’altra strada, oltre a quella della difesa o dell’imposizione del proprio “sesso”, in questo caso del sesso “femminile”.
    Rischiamo una guerra in cui i vincitori sono e saranno i maschi.
    Dobbiamo pensare ad altre strategie.
    P.S. mi farebbe piacere confrontarmi con te, sono so dove, non so quando. Forse accadrà.
    Ti prometto di non scrivere più su questa pagina del sito. Ma su altre, sì.
    Con rispetto, Ornella

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