un cataclisma non basta

16 marzo 2011 di: Silvana Fernandez

Sono a letto con l’influenza, fra un attacco di tosse e uno di brividi di febbre, mi addormento con la televisione accesa sintonizzata su un programma digitale che sforna ininterrottamente notizie. Mi sveglio, all’improvviso, e davanti non ho più il giornalista che parla ma la fine del mondo! Uscita dal sonno ho l’impressione che un muro d’acqua mi piombi addosso e che quella falla enorme, che al tremare della terra si apre, è qua nella mia stanza a sconvolgere il pavimento. La prima idea che mi si presenta alla mente è questa: siamo nel dicembre del 2012, accidenti i Maia avevano ragione, è arrivata l’apocalisse e io sono in pigiama. Ben presto realizzo che siamo ancora nel 2011 e che, in ogni caso, non è necessaria una mise speciale per affrontare la fine del mondo. Purtroppo in pochi attimi i pensieri balordi vengono spazzati via dalla realtà. Mi rendo conto che, in diretta, io sto guardando altri affrontare l’esplodere della loro terra.

Una voce fuori campo ha cominciato a parlare e così so che il terremoto, che ha scosso metà del Giappone, è di magnitudo nove e lo tsunami è la solita reazione a catena che sta devastando più del sisma. Resto là, testimone involontaria, in diretta, senza potere fare un movimento per spegnere quell’orrore. Il silenzio che circonda rovine ed acqua, la mancanza di gesti scomposti delle poche persone che si vedono sullo schermo rende tutto come al rallentatore e dunque più atroce. Il rombare dell’onda anomala, tonfi attutiti, grida sparute quasi involontarie sono la più adatta e la più tragica colonna sonora. Non è neanche più da scherzare sull’imperturbabilità del popolo giapponese che affronta in fila per due l’apocalisse (come hanno titolato alcuni giornali), per loro il controllo di sé è qualcosa legato alla spiritualità. Perdere il dominio delle emozioni sarebbe considerato disdicevole, una vergogna nei confronti degli altri. Questo autocontrollo, per cui viene usato un termine speciale intraducibile, è bene chiarire che non ha niente a che fare col nostro modo, tutto latino, “non facciamoci vedere dagli altri che siamo confusi per non dar loro soddisfazione!” Concetto che ci porta ad esibire una serie di atteggiamenti goliardici, battute e finta allegria che ci rendono ridicoli, mentre i giapponesi sono degni di ammirazione. La compostezza non esclude l’allarme, sopratutto quello dei guasti ai vari reattori nucleari, lo comunica il portavoce del governo, Yukio Edano, precisando che «l’acqua nel reattore tende a non salire. La situazione resta critica», da quel momento le notizie sono continue, ci tranquillizzano alcuni sismologi italiani e nipponici.

Cerca di rassicurarci la sera sul tardi Chicco Testa che, essendo passato da Legambiente a titolare del nucleare, parla di energie eoliche, ma anche degli errori dei tedeschi riguardo al loro sistema nucleare, fatto molto poco pertinente, Insomma lui fa del suo meglio per rassicurarci anche se il risultato è “il sempre peggio”. Il portavoce del governo Yukio Edano verso le 11 di sera ci dice: «L’acqua nel primo reattore si surriscalda», fa un breve inchino, una smorfia di scusa e sparisce dallo schermo. Poi, fra un replay ed un altro della distruzione, spunta una striscia di sottotitoli che ci comunica «Berlusconi sconfiggerà i pm». Pover’uomo, penso, con tanto da fare che ha al governo, con quei cerotti sulla guancia a ricordare crudeli attentati, ha pure la sua età, forse non gli avranno detto della catastrofe che ha subito il mondo! Forse non l’hanno detto neanche a Cicchitto perché quando un giornalista gli si avvicina, per chiedergli se alla luce dei fatti pensa che ci saranno verifiche e mutazioni riguardo al nucleare, arrabbiato gli risponde testualmente: «Non è che per qualunque cosa succede il governo cambia idea!» Qualunque cosa succede?! E’ deflagrata una parte del mondo, sono morte diecimila persone, la terra trema ancora e per lui è “qualunque cosa succede”…. Resto sveglia tutta la notte.

4 commenti su questo articolo:

  1. Paolo.R. scrive:

    Sono ormai un tuo lettore assiduo cara Silvana mi piace il tuo modo leggero di scrivere ma questa volta dissento dal fatto che Testa o altri sono stati rassicuranti, li ho trovati, a poche ore de terremoto,i tutti aggressivi e fuori da ogni logica pro nucleare, i titoli, che scorrevano sotto le immagini, addirittura ridicoli, io non dormo da più notti… dove finiremo si sta già comprendendo!

  2. Marcella scrive:

    Care amiche di mezzocielo, con leggerezza o con profondità, di questo osceno perseverare sul nucleare bisognerà parlarne, non credo che si farà una scelta ma avere i nostri ministri così arroganti e con i paraocchi è sempre come una bomba atomica sotto il cuscino.

  3. francesca vassallo scrive:

    L’ambiente oggi non può più essere un aspetto marginale della politica, ma la prospettiva culturale da cui ripartire. Senza uomini e donne che non sappiano guardare oltre l’interesse “vicino” e strettamente politico; senza uno sguardo più ampio e lungimirante, attento ai “luoghi” , si continuerà a dire: “Non è che qualunque cosa succede…, cambio idea! “. MI chiedo se siamo più attaccati/e alle nostre “idee” piuttosto che alla salvaguardia di un ambiente che è un patrimonio di tutti e di tutte, verso il quale la politica ha una grandissima responsabilità. L’ambiente è ciò che può restituire bellezza, e dunque senso, allo stare in questo mondo. E la bellezza è un diritto di tutti/e, non solo un privilegio di chi può viaggiare…ma chissà per quanto tempo ancora..

  4. vi ringrazio della vostra attenzione, vi consiglio di fare molta attenzione anche al referendum e alle altre mosse del governo, abbiamo visto i rischi che comporta il nucleare ma se la classe di potere ha un utile s trascorso un po’ di tempo troverà, mentre siamo distratti, il modo di rilanciarlo!

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