Ciao Vik

24 aprile 2011 di: Liberissime

Oggi, in occasione dei funerali di Vittorio Arrigoni, abbiamo pensato di dedicare un pensiero, un saluto personale alla giovane vita che abbiamo perso.Abbiamo perso un giovane che ha creduto e lottato e che ha fatto di tutto perché la sua voce, fatta d’esperienza, fosse ascoltata. Ha raccontato un conflitto troppo insanguinato e che non è semplice da comprendere e lo ha fatto per noi. “Vittorio non è un eroe e nemmeno un martire ma solo un ragazzo che ha voluto riaffermare con una vita speciale che i diritti umani vanno sempre rispettati e difesi” ha detto sua madre oggi e con questo nostro omaggio noi  lo ringraziamo.

Stefania Savoia

Vik aveva scelto una terra sventurata come patria, per offrire un’adesione incondizionata alla causa palestinese.  Tuttavia il portatore di pace non ha trovato altro che la morte. Con questo supplizio non bisogna smarrire il senso del suo operato, rivolto al bene comune, altrimenti concorreremmo al colpo di grazia: L’oblio!    “Restiamo umani”

Debora Collotta

Lo chiamavano “Utopia” e Utopia era il confine che avrebbe voluto superare; ma i pacifisti, ad oggi, sono troppo scomodi “all’inferno” come diceva Arrigoni “a Gaza”. Vittorio non c’è più, ma il suo pensiero sopravvive al di là del tempo e dello spazio. Non è un fruscio al vento ma una preghiera a non lasciarci avvelenare dalla vendetta e dai facili razzismi; un pensiero da ereditare e preservare. “Stay human”, un augurio a restare umani al di là di tutto.

Luthien Cangemi

Ovunque le sue immagini si mescolano a immagini di morte, quella morte stanca e impolverata di una zona da troppo tempo in guerra: la striscia di Gaza. Una morte che ha raggiunto anche Vittorio, strenuamente convinto delle tue idee che lo hanno portato a Gaza city per raccontare la guerra di tutti i giorni. Un mio caro amico che come lui è stato a Gaza mi ha detto che in quei luoghi funziona tutto al contrario. La storia di Vittorio lo conferma, la storia ha funzionato al contrario per lui e invece di riconoscerlo grande per le sue scelte impegnative, lo punisce, lo uccide. Senza formule retoriche voglio dire che Vittorio è un eroe, ci ricorda che gli eroi, ora come sempre, sono persone come lui che nel loro piccolo fanno la cosa più grande che può fare l’uomo: credere nelle proprie idee e, sperando, fare il cambiamento.

Elena Ciofalo

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