vecchi satrapi, solo uno in galera

19 maggio 2011 di: Rosanna Pirajno

Ma che gli ha preso a questi vecchioni ricchi e potenti, che non si accontentano di sbavare davanti ad una Susanna formosa e avvenente, ma le saltano addosso infoiati quando non ne ammucchiano a decine sul lettone, spogliate di tubino nero e poco trucco? Troppo viagra non smaltito, troppa libido repressa al confessionale, insano terrore della vecchiaia che, si sa, castra in quello che si ha di più caro? Di più: voglia di superare l’arcinoto detto siciliano «cumannare è megghiu ri futtiri» così da godersi le due cose insieme, comandare e copulare, nella convinzione che scettro e forziere in esercizio facciano dimenticare quello che non funziona, tra «culo flaccido» e sostegno chimico all’attrezzo? Ora fa quasi pena, il potentissimo plutocrate sessantaduenne Dominique Strauss Khan finito in galera per violenza carnale, visto in foto due giorni dopo stropicciato stranito incredulo che la lei presa di mira non avesse gradito le focose avances fino a denunciarle, prima ancora di informarsi sull’entità del compenso in denaro, preziosi o prestigiosi incarichi che poteva conseguirne. Ma forse lo sapeva, che questo usa solo da noi. E anche lui doveva saperlo, che in Usa la giustizia non fa sconti ai potenti e c’è poco da inveire contro giudici comunisti e cancerogeni. Ma questi vecchioni post moderni, gli impulsi erotici non sanno più come dominarli. E così, comunque siano andati i fatti ancora da provare, uno dei caporioni più potenti e influenti dell’occidente si trova d’un tratto ammanettato e incriminato perché una donna, una semplice cameriera d’albergo, gli muove accuse gravissime di violenza carnale e sequestro di persona.

Le analogie con mister B, per il quale pure «amare le donne» si risolve nella caccia compulsiva ad una figa da penetrare, ci sono eccome, eppure gli esiti degli scandali sessuali sono diversissimi. Vuoi vedere che la differenza sta tutta qui, nelle donne che non denunciano il sultano, seppur minorenni condotte a «cene eleganti» da lenoni a libro paga, seppur marchiate puttane in forma di escort, seppur costrette ad ammucchiate carnali con vecchio satrapo per niente attraente? Mentre oltre oceano la dignità delle donne è tutelata da giudici inflessibili, che pure le condannerebbero per ricatto sessuale, se ci provassero? Intanto DSK si è dimesso e resta in America per agevolare la ricerca della verità, agli arresti domiciliari se li ottiene, privo di immunità affronterà un processo che si profila durissimo. Da noi, mister B la giustizia se la costruisce su misura, non c’è confronto.

(Lorenzo Lotto, Susanna e i vecchioni, 1517, Uffizi Firenze, fino a giugno in mostra alle Scuderie del Quirinale, Roma)

3 commenti su questo articolo:

  1. Silvana F. scrive:

    Rosanna mi sei piaciuta molto, hai centrato perfettamente la satira abbinando il tema della totale mancanza di democrazia nostrana. Basterebbero questi tuoi confronti per fare aprire gli occhi a quella parte degli italiani che continua a volere affidare il proprio destino ad un piccolo uomo, bene che vada, affetto da una nevrosi compulsiva.

  2. Lucilla Blaschi scrive:

    Complimenti! un articolo, direi, perfetto. Convincente e lucido, ironico e sarcastico, vero in ogni sua parte. La cameriera d’albergo ha dimostrato coraggio e quella dignità di cui tanto si parla e che non sempre è presente nelle donne che tendono a nascondere e a giustificare fatti molto gravi e umilianti di cui si sentono vittime perché non hanno il coraggio della denuncia. L’esempio di questa donna umile è grandissimo e simbolicamente dirompente. Se ne avessimo solo una così, in italia, Berlusconi sarebbe già finito. Un esempio, ripeto, per tutte quelle donne che ancora oggi vivono sottoposte a violenze di ogni genere e scelgono di tacere.

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