Gente di qualità

16 giugno 2011 di: Ricerca Fotografica- testo di Mariachiara Di Trapani

UNTITLED #465, 2008 . Foto di Cindy Sherman

Untitled #96 è l’ immagine più costosa della storia. 3, 89 milioni di dollari è la somma con cui meno di un mese fa questa foto è stata battuta all’ asta da Christie a New York. Un ‘immagine che fa parte di “Centerfolds” o “ Horizontal” , serie di 10 fotografie ( mai pubblicata) che nel 1981 l’artista americana Cindy Sherman ha realizzato per il mensile di arte contemporanea Artforum.

Cindy Sherman, ( 1954) è una regista e artista performativa che utilizza il linguaggio fotografico per realizzare i suoi self-portraits concettuali.

Dopo gli studi di arti visive al college (SUNY Buffalo) inizia il suo percorso di ricerca in linea con le neoavanguardie degli anni Settanta e concentra nelle sue opere la parodia degli stereotipi sensuali femminili maschili proposti dalla società e dai media.  Realizza i suoi lavori in studio, ricoprendo da sola più ruoli, è truccatrice, parrucchiera, costumista e modella delle sue opere. Il travestimento è il fulcro del suo lavoro. In ogni foto trasforma il viso con trucco e accessori  per realizzare un autoritratto in cui sarà sempre diversa l’ identità e il ruolo che interpreta.  Muta i suoi connotati  per riuscire a rappresentare gli altri con grottesca ironia. Le sue immagini sono definite “performance congelate” perché ideate per essere riprese dalla macchina fotografica, esistono solo attraverso composizione, inquadratura, studio di luci e dei colori, formato di stampa, etc…

Il modo parodistico con cui interpreta i personaggi trasmette sensazioni inquietanti allo spettatore che si ritrova ad essere un voyeur attonito e passivo di questo mondo caricaturale e grottesco.

Parte della critica femminista ha accusato il  modo di rappresentare certi stereotipi e identità femminili di Cindy Sherman come se il rappresentarli così “veri e reali” non fosse un tentativo per combatterli e annullarli, ma di avvalorarli.

Nella serie “Centerfolds or Horizontal”, ha usato i codici visivi delle riviste pornosoft,  la donna con inquadrature orizzontali e riprese dall’alto sembra risultare fragile ed umiliata.

Untitled Film Stills” è il titolo di una delle sue prime serie, che nel 1995 è stata acquistata dal Museum of the Modern Art di New York. 69 fotografie in bianco e nero, realizzate negli anni ’70,  in cui la Sherman si è rappresentata nei panni di un’attrice sconosciuta di B-movie durante le riprese.

Nel 1989 realizza degli autoritratti senza titolo in cui ispirandosi ai grandi maestri della storia della pittura, incarna le modelle dei loro storici ritratti.

E’ l’ unica protagonista dei suoi scatti. Oltre ad indagare la fragilità della figura femminile nell’ immaginario maschile dominante sulle riviste e nelle pubblicità, nei film, esplora il tema della determinazione dell’ io di fronte ai meccanismi di riconoscimento sociale. Così come nella serie “Hollywood”,  ha cercato di mostrare i “loosers”, che non sono riusciti a realizzare il sogno americano. Nel 1997 è regista della commedia horror “Office Killer” .

Oggi Cindy Sherman continua a produrre serie di opere, fotografando e trasformando se stessa in sempre differenti identità.

E’ tra gli 83 artisti della 54 Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia che partecipano a ILLUMInazioni, la mostra allestita al Padiglione Centrale ai Giardini e all’Arsenale.

http://www.labiennale.org/it/arte/esposizione/artisti/

Il MoMa di New York  le dedica una grande retrospettiva dal 26 Febbraio al 11 Giugno 2012.

www.moma.org

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