kari ciovani, kare ciovane

9 giugno 2011 di: Silvana Piazza

Santo Padre, la mia non vuole essere una lettera ma solo un piccolo messaggio, magari un telegramma. In verità Santo Padre, cosa potrei dirLe in qualche riga in più? Potrei lodare le sue scarpe Prada che le rendono il passo corto, corto ma sicuro, potrei criticare l’orgia di oro ed argento con cui si ricopre ma, in tempo di orge diverse, mi viene facile perdonare questa ostentazione barocca di vesti che ben si adattano al tempo andato a cui Sua Santità appartiene. Santo Padre, Lei capisce poco del mondo in cui vive e ancor meno della gioventù, dei loro problemi, delle loro angosciose paure, per il loro avvenire che manca, delle fughe nella droga o nella violenza anche estrema. Se Lei, da giovane in seminario, si fosse fatto uno spinello, avesse attuato una fuga oltre oceano anche con la fantasia, se avesse sentito dentro di sé il senso di onnipotenza o la frustrazione quotidiana che sono tipici della giovinezza, Sua Santità ora non sarebbe solo il Santo Padre ma potrebbe essere il padre di cui tutti abbiamo bisogno. E’ andata comunque così.

Lei è passato dal vestitino alla marinara, dell’inizio del secolo scorso, alla tonaca lunga piena di bottoni, forse con sempre qualcosa di porpora e viola per indicare le sue aspirazioni di carriera. Ma è così Papa Ratzinger, Lei giovane non è mai stato e potremmo compatirlo e comprenderlo ma allora silenzio, non cerchi come interlocutori proprio loro, i “ciovani”, quando vuole dire qualcosa prenda un lembo della sua dorata veste e si copra la bocca per non fare uscire neanche una frase. Meglio sembrare una timida musulmana, che fare dichiarazioni sul raggiungimento della via per il paradiso, lontana da qualunque cartello stradale, messo là da San Pietro. Centrali nucleari esplodono, vecchi satiri padroni del mondo violentano o pagano fanciulle in fiore e Sua Santità tace, si fanno missioni di pace che sono vere stragi e S.S. tace, operai muoiono per la disattenzione dei padroni ed è ancora silenzio. Ma potrebbe andare anche bene col silenzio, possiamo credere ed illuderci che Lei ogni notte, voltandosi e rivoltandosi nelle lenzuola di seta (collezione Bellini casa) pianga e rifletta. Ed invece un giorno improvvisamente si affaccia al balcone e consiglia ai “ciovani” di chiamare i figli ispirandosi ai Grandi della Chiesa. Lo spiegherà poi Lei a un bambino di nome Venceslao, che il genitori si sono ispirati ad un martire: duca di Boemia?

Un altro giorno S.S. si affaccia al balcone e assicura che bisogna aiutare gli omosessuali a farsi curare, ci spieghi almeno come, pagandogli la mutua o aiutandoli a nascondersi meglio? Un giorno va nientemeno a Zagabria per dire «l’amore non approda alla convivenza», lasciandoci smarriti anche perché mai due esseri umani decidono di convivere per odio! Prima di parlare rifletta, rifletta, o taccia. Si dice che S.S. è un raffinato teologo e dunque può essere compreso da pochi, ma continuando così non solo resterà il Papa di alcuni, ma il Papa di nessuno.

8 commenti su questo articolo:

  1. Irene scrive:

    Brava Silvana il tuo spirito è molto CIOVANE!

  2. paolo. R. scrive:

    brava Silvana, anche il papa ha ciò che si merita,purtroppo involontariamente siamo noi a meritare loro

  3. Micol scrive:

    Ti conosco come una divertente solare amica, ed invece confessati in privato con me: sei una streghetta capace di toccare i tasti giusti per far cadere nel ridicolo perfino il nostro… povero Papa! Un Papa che ha le prerogativa di non dire mai la cosa azzeccata!

  4. luisa scrive:

    Forse in questo momento di grande confusione, fare gossip sul papa confonde chi almeno ha una fede, che, non dimentichiamo, è un dono, dovremmo essere prudenti

  5. Adriana Palmeri scrive:

    Spesso mi capita di sentire ragazzi/ e , per fortuna pochi rispetto i più dire: farei qualsiasi cosa per comprare scarpe Prada. Bene S.S. ha trovato il modo per stare vicino ai ciovani, alleviare il loro disagio, le loro sofferenze, il dramma della disoccupazione offrendo loro un ‘immagine dorata del suo essere. Passi pure per la tonaca rossa, viola.. con bottoni probabilmente d’oro. I giovani non lo imiterebbero . Ma le scarpe Prada NO! Non ho mai tollerato che Egli le calzasse, il simbolico che rappresenta, ciò ,per i ragazzi è evidente ed Egli lo sa. E’ se la fede è un dono, come dice Luisa, dovremmo essere prudenti, che lo sia anche Sua Santità a non accettare doni da Prada.

  6. grazie a chi mi legge, riflette risponde, il lettore ha sempre ragione, una frase però rifiuto cara Luisa: fare gossip, frase che indica indagine indiscreta su una persona al limite della morale, certamente del buon gusto non faccio mai gossip a volte trovo giusto mettere in luce fatti accaduti ma che chiunque può attingere dalla cronaca o dai fatti giudiziari, in quanto al Papa, lontana da ogni pettegolezzo, ho citato frasi da lui dette da quel famoso balcone in San Pietro, se a te Luisa sembrano non far bene a chi ha il dono della fede è un problema del papa non mio! Comunque ieri, ha riunito il popolo degli zingari, ammiriamo almeno le sue buone intenzioni!

  7. Renata scrive:

    Ha riunito gli zingari per cosa? per dare la benedizione e poi tutti nei campi? Non ammiro niente cara silvana, è un gesto come dare una pacca sulla spalla, gesto patriarcale e basta. Ha risolto forse qualche problema degli zingari? Pura demagogia, come quella di berlusconi quando va a lampedusa.

  8. Elena Ciofalo scrive:

    Coraggioso, tagliente, solido. Bellissimo articolo!
    Pochi giorni fa mi è capitato di trovarmi in ospedale (chiaramente non per piacevoli circostanze).
    Un prete, entrando nella stanza, con tono saccente impone a tutti di alzarsi perché “c’è la presenza di Gesù nella stanza”. L’unica presenza che sento è quella di un presuntuoso prete che non si preoccupa di portare serenità alla donna molto provata che gli aveva chiesto la Comunione, ma di esercitare la sua autorità usando toni arroganti e poco appropriati.
    Amarci gli uni gli altri. Questo è l’unico messaggio valido. Tutto il resto è sovrastruttura, una sovrastruttura pesante e troppo spesso inutile e, come dimostra anche l’articolo, assente. A parer mio…

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