Una donna complice degli orrori dei Khmer rossi

28 giugno 2011 di: mezzocielo

Si chiama Jeng Thirth, ha 79 anni, ed assieme ad altri tre collaboratori di Pol Pot (morto nel 1998) è sotto processo nel tribunale cambogiano di Phnom Penh, a metà locale e a metà internazionale, sotto l’egida dell’Onu. Le accuse: crimini di guerra, crimini contro l’umanità, genocidio. Sotto il governo di Pol Pot, di cui i personaggi chiamati oggi alla sbarra erano ministri (la Jeng Thirth, ministra degli affari sociali e moglie dell’allora ministro degli esteri), durato dal 1975 al gennaio del 1979, sono stati sterminati un milione e settecentomila uomini e donne: una strage spaventosa, quasi inspiegabile, unica nella storia. In rapporto alla popolazione esistente, può essere considerata pari o forse maggiore delle stragi naziste. Il processo in corso è già stato chiamato la Norimberga della Cambogia.

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