Consigli per la lettura: Amélie Nothomb

10 luglio 2011 di: Elena Ciofalo

«Il primo giorno la vidi sorridere. Subito desiderai conoscerla». Inizia così “Antichrista” di Amélie Nothomb, scrittrice belga elegante e intensa. L’idillio “Antichrista” descrive l’amicizia/venerazione adolescenziale che Blanche nutre verso Christa, conturbante ragazza che pervade i pensieri della giovane Blanche.

In un passo del libro, la Nothomb ci offre una descrizione che condensa in poche parole il controverso rapporto delle giovani adolescenti col proprio corpo.

«A sei anni, spogliarsi non è nulla. A ventisei, è ormai una vecchia abitudine.

A sedici anni, spogliarsi è un atto di una violenza insensata.

“Perché mi chiedi questo, Christa? Sai cosa significa per me? Lo pretenderesti, se lo sapessi? È proprio perché lo sai che lo pretendi?

Non capisco perché ti obbedisco”.

Sedici anni di solitudine, disprezzo di sé, paure inesprimibili, desideri mai realizzati, dolori inutili, scatti d’ira implosi ed energia inutilizzata erano rinchiusi in quel corpo.

Il corpo ha tre possibilità di bellezza: la forza, la grazia e la pazienza. Certi corpi miracolosi arrivano a riunirle tutte e tre. Al contrario, il mio non possedeva neanche un’oncia di quelle tre meraviglie. La carenza era la sua lingua madre: esprimeva l’assenza di forza, l’assenza di grazie e l’assenza di pienezza. Somigliava a un urlo di fame.

A quel corpo mai mostrato alla luce del sole, almeno si addiceva il mio nome, Blanche: bianca era quella cosa gracile, bianca come l’arma dallo stesso nome, ma mal affilata, con la parte tagliente rivolta verso l’interno».

1 commento su questo articolo:

  1. Elena Ciofalo scrive:

    Un grazie particolare a Silvana Fernandez per avermi fatto conoscere la scrittrice Amélie Nothomb!

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