Consigli per la lettura: Paramahansa Yogananda
Paramahansa Yogananda, uno dei più grandi Guru indù del XX sec, incontrò negli anni ’20 del secolo scorso un venerabile poeta persiano da cui apprese che in Persia la poesia ha due significati: uno interiore e uno esteriore . Attraverso questa nuova chiave di lettura, il Guru rilesse e tradusse le Rubaiyyàt (le quartine) del poeta e filosofo Omar Khayyàm, vissuto nella Persia dell’ XI secolo d.C., già tradotte e mal interpretate da Edward FiztGerald che aveva reso famose queste quartine come espressione di un “credo edonistico di un vagabondo ubriacone”.
Il vero significato del poema è stato oggetto di controversia tra FiztGerald e Paramahansa Yogananda; quest’ultimo coglie il doppio significato poetico dell’opera, regalando alla conoscenza umana il suo significato interiore, quello che da espressione all’essenza mistica della poesia.
XI
Un pezzo di pane all’ombra di un albero,
Una coppa di vino, un libro di poesie – e Tu,
Accanto a me, che canti nel deserto –
E il deserto mi sembra un paradiso.
XXXII
C’era una porta di cui non trovai la chiave,
E un velo che m’impediva di vedere:
Un breve parlare di Te e di me
Sembrava esserci, e poi, di Te e di me più nulla.
XLI
Definisco “E’ ” e “Non E’ ” con l’aiuto delle regole,
E “In alto e in basso” con la logica,
Pure di tutte le cose che si vogliono sapere
In nessuna mi sono veramente immerso, tranne che nel vino.
XLIII
Il vino che può confutare con la logica assoluta
Le settantadue contrasti sette;
Il sottile alchimista che in un attimo può
Trasformare in oro il vile metallo della vita.