mediatore sarà lei!

27 agosto 2011 di: Marcella Geraci

E’ proprio vero che i gatti che escono dalla porta rientrano dalla finestra. Mai detto popolare è stato più utile a descrivere la bizzarra nomina ufficializzata dal sindaco di Caltanissetta, Michele Campisi. Il sindaco ha infatti nominato l’ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Caltanissetta, Angelo Failla, mediatore politico. Il ruolo? Quello di ricomporre i difficili rapporti tra il consiglio comunale e la giunta. Il compenso? Quasi pari a quello di un assessore. Peccato che, nel dicembre 2010, Angelo Failla abbia rassegnato le dimissioni da assessore ai Lavori Pubblici in seguito all’arresto del fratello Calogero, titolare di un impianto di calcestruzzo e indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

A far riflettere è anche l’incarico, che cade in un periodo in cui la formazione professionale e quella post universitaria fanno indigestione del titolo di mediatore. Mediatore culturale si diventa infatti con almeno 900 ore di aula e mediatore civile, con almeno 600. Poi c’è anche il mediatore familiare. E ancora, quello linguistico. Si tratta però di titoli di tutto rispetto visto che, per conseguirli, occorre avere alle spalle un anno di studi. Fa invece sorridere il fatto che nella politica italiana, in passato, i “mediatori” non siano stati pochi, anzi. Il livello di queste figure, che agivano anche nei contesti regionali o locali, era proporzionale all’importanza strategica del ruolo che esercitavano. Ma nessuno di loro era politicamente nato come “mediatore” e soprattutto a nessuno di loro era stato ufficializzato un incarico. Forse è proprio il bipolarismo maldestro dei nostri anni che ci chiede di istituire queste figure e di retribuirle con i, già magri, bilanci comunali.

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