da Palermo con munnizza

23 settembre 2011 di: Anna Trapani

Qualche tempo fa in via Notarbartolo, vicino a piazza Ottavio Ziino, sul marciapiede si ergeva maestosa una vecchia credenza in legno. I passanti guardavano e passavano oltre come fosse parte dell’arredo urbano. Ma qualcuno ha pensato di apporvi sopra un foglio con la scritta: «solo un idiota poteva lasciarmi qui». Siamo perfettamente d’accordo con l’anonimo scrittore. E siccome si sa che gli idioti si riproducono per partenogenesi, quelli del centro storico si attivano come possono per esempio riempiendo di sacchetti di immondizia o di rifiuti pesanti, tipo parti di auto, frigoriferi, vetro, mobili, plastica e materiali pure nocivi come l’eternit, i vecchi palazzi sventrati e fatiscenti di cui sono rimaste solo le mura perimetrali a Ballarò o alla Vucciria. Un caso notissimo è quello del palazzo di via San Giosafat, all’entrata di Ballarò. Almeno una decina di vecchi palazzi sono in queste condizioni in tutto il centro storico. Altro caso conosciuto è quello della Vucciria tra via Materassai e via Argenteria Vecchia, che è così pieno da vedere la spazzatura fuoruscire dalle crepe dei muri. Ha subìto una specie di bonifica almeno il piazzale davanti al palazzo, grazie all’interessamento della consigliera della prima circoscrizione, Milena Gentile.

Ma il lavoro è un fallimento perché, liberata già ben quattro volte, la discarica si riforma sempre. Anche dietro la questura, vicino al vicolo Gesù e Maria, vi è un rudere adibito a discarica. Si tratta di un’area di ben trecento metri quadrati che, nonostante un esposto al commissariato, non ha subito cambiamenti. Né in altri rioni si sta meglio. Alla Guadagna, tra via Marinuzzi e via Manfredi, una palazzina è letteralmente imbottita di immondizia e gli abitanti da vent’anni ne chiedono l’abbattimento. Pare che finalmente si sia arrivati al risultato tanto atteso, perché il Comune in seguito ad un esproprio ne è divenuto proprietario. Strada non sempre percorribile, dato che non si può espropriare a tappeto. I cittadini così continueranno a coabitare con le discariche e i turisti manderanno foto a parenti e amici non del teatro Massimo, ma di munnizza ornata con vecchie credenze rotte, vecchie carrozzelle da bambino, con su scritto «saluti da Palermo».

(foto autentica dell’autentica discarica dietro la Questura, scattata da rosanna a luglio)

1 commento su questo articolo:

  1. Paolo.R scrive:

    C’è ben poco da commentare trovo solo buono nella Trapani questo suo spulciare la città per trovare i posti da denunziare, sono articoli realistici non improntati al “tutto va male” questa è un filone da incrementare.

Commenta questo articolo:







*
AdvertisementAdvertisementAdvertisementAdvertisement