Palermo negata: il caso del Parco Ninni Cassarà

26 settembre 2011 di: Marianna Marino

“Da sindaco di Palermo sono orgoglioso di intitolare a Cassarà questa grande opera che fra pochi mesi sarà aperta alla fruizione dei cittadini e che rappresenterà il secondo grande parco cittadino dopo quello della Favorita. Nel 25° anniversario dell’agguato che costò la vita a Cassarà, credo che questo sia il modo migliore per ricordarne la figura e il suo costante impegno contro la criminalità organizzata”. Parole di Diego Cammarata che risalgono all’inaugurazione del parco del 6 agosto 2010 e che purtroppo si sono rivelate non veritiere. Quei “pochi mesi” citati nella dichiarazione del sindaco, infatti, si sono dilatati smisuratamente e il parco risulta ancora oggi chiuso alla cittadinanza. Una vera e propria beffa, considerando che i lavori – frutto di un investimento di 11 milioni di euro – erano praticamente ormai ultimati. Tuttavia, a causa di un’inspiegabile incuria, molte piante sono morte e le strutture (tra cui un teatro all’aperto e un caffè letterario) sono state vandalizzate impunemente. Si tratta di una grande occasione sprecata per mostrare la presenza istituzionale in uno dei quartieri più degradati e sprovvisti di servizi e verde pubblico come Medaglie d’Oro. Per questo motivo, un variegato gruppo di ‘indignati’ locali si è impegnato nel raccogliere delle firme con lo scopo di inoltrare una diffida formale all’amministrazione comunale, primo passo di una potenziale class action (così come previsto dal D. Lgs. 198/2009). Le firme sono state consegnate dopo una conferenza stampa la mattina di mercoledì 21 settembre 2011: il Comune ha adesso 90 giorni di tempo per provvedere. Ancora “pochi mesi”…

1 commento su questo articolo:

  1. Rosanna Pirajno scrive:

    naturalmente, mezzocielo è in prima linea in questa azione di rivendicazione di un bene che ci appartiene…brava Marianna a ricordarci anche i doveri di cittadini

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