gli slogan scaldano il cuore, quando non portano sfiga

14 ottobre 2011 di: Simona Mafai

Scrivo una notazione un po’ acida, “fuori dal coro”, politicamente non corretta. Gli slogan emozionanti mobiliano, ma il più delle volte indicano una prospettiva che non si realizza. Ricordo, giovanissima, lo stupendo NO PASARAN dei repubblicani spagnoli contro i franchisti: ma i franchisti “passarono”. Moltissimi ricordano, anche solo per averlo letto nei libri, il mussoliniano VINCERE, E VINCEREMO. Ma i fascisti, che avevano voluto la guerra, non vinsero (per fortuna). LA FANTASIA AL POTERE, gridavano gli studenti parigini nel ’68. Ma al potere andò la destra francese. Così oggi. Come non apprezzare le parole degli “indignados” NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI? Lo slogan è bello, ripetuto anche dai lavoratori greci, che scioperano quasi ogni giorno, mentre il paese è al fallimento. Però le società occidentali sono complesse. Non sono divise in due come una mela: da una parte chi ha determinato la crisi, e dall’altra chi ha subito la crisi. Basta che quest’ultima parte si rifiuti di pagare perché dalla crisi si esca? Le cose non sono così semplici. Se non si trova una razionale via d’uscita, che magari non si può mettere in rima, pagheremo (amaramente) tutte e tutti. Ragionare è faticoso (molto), ma indispensabile per salvarsi.

4 commenti su questo articolo:

  1. Fiammetta scrive:

    Concordo con Simona, è opportuno trovare una via d’uscita e praticarla. Per salvarsi occorre lo sforzo di tutti. Urlare nelle piazze è liberatorio e legittimo per molti versi, ma provare a ragionare bene, fuori da ogni emotività, per trovare una via e una soluzione è indispenssbile davanti al baratro che rischia di inghiottire tutti.

  2. Silvia scrive:

    gli striscioni o le grida nelle piazze sono uno sfogo umano, sta a noi della sinistra a convogliare indignati,assenteisti, idealisti alla realtà che non può essere più menomale che Silvio c’è…

  3. Rita Annaloro scrive:

    Considerando il “Meno male che Silvio c’è” e i vari slogan sulla scuola, mi rendo conto che gli slogan portano davvero sfiga. E se urlassimo all’incontrario, qualcosa tipo “Evviva la Finanza” o “Marchionne sei tutti noi”?

  4. ornella papitto scrive:

    E se, invece, camminassimo in silenzio, senza slogan? Il silenzio impaurisce molto di più, inquieta le coscienze. Una massa silente impedisce, ai chi domina, qualsiasi commento.

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