il risveglio dei cattolici

24 ottobre 2011 di: Ornella Papitto

A Todi si sono incontrati i cattolici lavoratori. Molte sigle, con la benedizione del Cardinale Bagnasco, il quale ha chiuso ogni possibilità di confronto con i laici, perché pone come condizione irrinunciabile i “valori non negoziabili”, quelli della vita, della famiglia, della libertà religiosa. Bonanni della Cisl ha presentato il conto al Governo Berlusconi. Le promesse non sono state mantenute, quindi i cattolici, a Todi, hanno anche sottolineato che non intendono appoggiare il bipolarismo, che non intendono rifondare un partito politico, ma che vogliono impegnarsi per il bene comune. Un’occhiolino a Casini. Uno strattone a tutti quei politici cattolici (uno per tutti, Maurizio Lupi) che hanno disatteso gli impegni assunti diciotto anni fa. A Bonanni e alle alte sfere religiose, ce n’è voluto di tempo per comprendere che il governo di Berlusconi non ha mai avuto niente che ricordi “lo spirito di servizio” dei cattolici.

Ma dove guardavano? A cosa pensavano? Sono stati disattenti, collusi, imbrigliati dai loro stessi interessi, molto terreni e poco spirituali. Adesso, che siamo arrivati al capolinea dell’esperienza berlusconiana, si svegliano, si contano e iniziano a dettare i parametri dai quali, chi vorrà averli come alleati, non si potranno allontanare. Ma che miracolo è questo? I cattolici “puro spirito” perché non si sono svegliati prima? Dove era la loro coscienza? Dove erano quando B. si permetteva di “nominare invano” il loro Dio, aggiungendo che poteva essere contemplato perché inserito in una barzelletta? Perché solo adesso? Perché adesso vogliono esserci? A Todi c’è stata una sconfitta. L’ennesima burla. Arrivano sempre tardi e vogliono dettare le regole di convivenza religiosa, ma non civile!

I laici e i cattolici sono lontani anni luce. Devono smetterla di credersi difensori ad oltranza della vita, della famiglia e della libertà religiosa. Sono i nostri stessi “valori non negoziabili”. La differenza sostanziale è nella centralità: o della Chiesa o della persona. Preferisco la persona, con le proprie azioni umane connesse al senso di responsabilità e non al principio del “peccato”, che trova pronta un’assoluzione.

2 commenti su questo articolo:

  1. Lucilla Blaschi scrive:

    Cara Ornella , hai fatto una buona analisi. Io a dire il vero sono molto preoccupata del risveglio dei cattolici, tardivo come tu dici ma chiaro, perché prima c’erano interessi legati a berlusconi e non avrebbero potuto dargli addosso come ora stanno facendo. Perché invece di pontificare non cominciano a pagare l’ICI sugli immobili e le residenze dove a suon di euro ospitano turisti per caso in modo da contribuire a risanare il bilancio? non mi sono mai fidata della chiesa e dei suoi rappresentanti. Il momento è favorevole a qualunque “colpo di stato” perché la storia ci insegna che quando c’è il caos, determinato da un vuoto di potere, le condizioni sono favorevoli. Finire dopo berlusconi in mano ad un governo di cattolici sotto l’egida del vaticano e dei vari bagnasco francamente MI INDIGNA. Credo nella laicità e questo sprone al mondo cattolico che viene da più parti mi indigna lo stesso. Un’altra politica e altri politici questo paese non è in grado di esprimerli? perché invocare la chiesa come risanatrice dei mali quando sappiamo già a cosa equivarrebbe? Sarebbe un errore gravissimo che pagheremmo a caro prezzo. Vedo già i vari Giovanardi moltiplicarsi e arringare contro l’aborto, gli omosessuali ecc… Non si cambia niente se dalla padella si finisce nella brace.

  2. silvana scrive:

    Come fa la chiesa a riproporsi come la salvatrice di valori che ha lasciato che il berlusconismo calpestasse e mettesse alla berlina? Come puo’ riproporsi come portatrice di morale? Sta a noi laici capire ,valutare! Comunque bra Ornella l’articolo è ottimo.

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