mostre e mostri della capitale

27 novembre 2011 di: Clara Margani

Sempre di più in questi ultimi tempi la tragedia e la bellezza si esprimono in mondi paralleli e talvolta contigui nelle strade di Roma Capitale. Una cronaca nerissima e i meravigliosi manifesti-invito a mostre di alto livello. Una madonna di Filippino Lippi (Scuderie del Quirinale 5/10/2011-15/01/2012) guarda pietosamente ed amorosamente il cadavere del sopravvissuto della famosa banda della Magliana crivellato di colpi dietro la propria macchina, e il volto della donna fotografata da Rodčenko (Palazzo delle Esposizioni 11/10/2011 – 8/1/2012) grida aiuto con la mano ad imbuto per avvertire il passante dell’imboscata che gli stanno preparando. Gruppi di atleti perfetti della grande pittura sovietica (Palazzo delle Esposizioni 11/10/2011 – 8/1/2012) con distacco osservano proprio lì ai loro piedi la barbona avvoltolata nei suoi stracci per proteggersi dal freddo, e i fiori di Georgia O’Keeff (Palazzo Cipolla 4/10/2011 – 22/1/2012) si aprono sensualmente come i cappottini delle nigeriane che stazionano nell’ombra dei viali.

Una grandiosa miseria ed una eccezionale vitalità culturale convivono in un meravigliosa città simbolo del degrado italiano, dove forse la cultura in tutte le forme e in tutti i sensi non deve solo esporsi, ma entrare di prepotenza nella mente dei suoi abitanti e contagiare le idee, i progetti e le azioni.

4 commenti su questo articolo:

  1. susanna scrive:

    Forse è veramente così in Italia e nel mondo, opere d’arte convivono con opere dell’uomo contro natura e civiltà.

  2. Micol scrive:

    Io vivo a Roma capitale non so se sei di passaggio ma hai visto l’anima della città come se ci vivessi.

  3. anna trapani scrive:

    Dici bene ma non credere che questa dicotomia dell’esistenza sia solo di Roma. E’ un problema che accomuna tutte le grandi città. Ci sarebbe tanto da dire su Palermo.

  4. Silvana scrive:

    Cara Micol hai intuito anche tu bene Clara vive da sempre a Roma

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