compagno Lucio, addio

1 dicembre 2011 di: Anna Scialabba

Non un’altra voce sulle regole intorno al diritto di scegliere quando e come morire: ne sentiremo, di pro e contro, fino al disgusto. Soltanto un saluto. Commosso, accorato, amorevole. Ad una vita, ad una storia, che in qualche tempo ed in qualche modo, ha incrociato la nostra…la mia. Non so pensare un passo più elegante, un incedere più deciso e coerente, una più felice sintesi di passione e ragione, di fantasia e di coerenza, dentro il tuo viaggio umano. Non so pensare più efficace esempio, in quei miei anni giovanili, di quel gruppo di compagni del Maniifesto, gli ultimi a desiderare ancora l’impossibile, a sognare uno scenario più adatto a quella idea di benessere sociale, che, ignorando le logiche della finanza, privilegiava ancora il lavoro, l’etica in politica e l’esercizio vero della democrazia. Per questi beni furono “esuli” e sono rimasti vagabondi, silenziosi e discreti osservatori di una deriva prevista e contrastata con la forza della intelligenza.

Oltre però alle suggestioni ideali di quella antica ed autorevole pratica politica, ricca di sapienza e saggezza, quanto davvero resta della tua permanenza sulla Terra, è l’idea di “decoro”, che traspare dalla bellezza di certe esistenze. Vite contaminate dalla Utopia, continuamente rigenerate dall’amore potente e discreto, ad un tratto vetuste, mai vecchie; arricchite dal fascino strano degli ideali praticati rigorosamente.

Tra i modi di morte, ad una vita siffatta, toccherebbe una fine nobile, come quella di Edipo, che le figlie acconciano per la tomba. Come quella del vecchio Mosè, che guarda da lontano la Terra Promessa. Come quella del capo indiano, ormai debole, che si addentra nella foresta, per incontrarvi gli antenati e salire con loro tra le stelle. Inadeguata appare per te la mera sopravvivenza, dentro un guscio insopportabile, stanco di vane battaglie ed ormai inutilmente bramoso di carezze.

Sei tra quelli “mai nati e mai morti”. Oggetto di serene nostalgie e teneri rimpianti. Vivo sei, dentro il misterioso silenzio e nella dimensione di Mara. Nel regno ancora magico della nostra memoria. Addio.

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