Un governo addosso

2 gennaio 2012 di: Marianna Marino

All’indomani della nascita del governo Monti, tantissimi hanno tirato un sospiro di sollievo: finalmente un governo dignitoso, finalmente un governo con gente che capisce quello che fa, finalmente basta con nani e ballerine. Tuttavia, mi pare che dietro il tranello del perbenismo tecnico si nasconda l’alibi per gesti da squali che il governo precedente non aveva potuto permettersi. Al di là dei dilemmi sulla sospensione della democrazia – di cui non pretendo di occuparmi in tal sede – mi pare che molti si siano lasciati distrarre dal volto compassionevole di chi imbracciava allegramente forbici e cesoie. Le lacrime del ministro Fornero, le sue dichiarazioni da incompresa sull’articolo 18: tali fenomeni non sono altro che le pennellate del ritratto di gruppo di ministri “costretti” dalle contingenze storico-economiche a fare ciò che altri, per timori politici, non avevano avuto il coraggio di fare. Interessante è poi che questo ruolo “emotivo” all’interno del consiglio dei ministri sia stato assunto da una donna. Tuttavia, l’elemento davvero fastidioso, a mio avviso, è che alla manovra lacrime&sangue sulle pensioni non corrisponda altrettanto in altri campi dispendiosi del budget italico, come ad esempio la difesa. Anzi, le missioni di “pace” vengono rifinanziate con l’approvazione del decreto Milleproroghe il 23 dicembre 2011: un bel regalo di Natale agli italiani, non c’è che dire. Poi ci sarebbe la Chiesa, ma purtroppo Monti e molti dei suoi ministri sono vicini – se non vicinissimi, come Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio ed ora Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione – al mondo cattolico. In attesa delle misure che verteranno su crescita&sviluppo, ci si può solo augurare che questa cosiddetta “Fase 2” possa placare i mercati ancora insoddisfatti dei sacrifici della manovra e ridurre quello spread la cui altalena è ormai diventata un’ossessione quotidiana.

1 commento su questo articolo:

  1. ornella papitto scrive:

    Marianna, mi viene da pensare ai cosiddetti “sacrifici umani”, compiuti per ingraziarsi gli dei. Chi sono oggi gli dei? I “sacrificati” dovranno pure dire grazie….

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