Gente di qualità

10 febbraio 2012 di: Ricerca Fotografica-testo di Mariachiara Di Trapani

© Barbara Kruger

Artista concettuale americana, Barbara Kruger (Newark ,1945) si esprime attraverso fotografia collage e video. Al centro della sua opera c’è il disvelamento del potere manipolativo delle immagini seducenti dei media che invadono il nostro campo visivo quotidiano, che la Kruger rielabora con poche taglienti parole.

Dopo la laurea in arti visive alla Syracuse University, studia arte e design con Diane Arbus alla Parson’s School of Design di New York. Prima d’ intraprendere il suo percorso artistico lavora per alcuni anni nell’ editoria come designer delle pubblicazioni di Condé Nast, Mademoiselle, House and Garden, e diviene presto art director e picture editor per la rivista di fotografia Aperture. Dalle pagine delle riviste patinate Barbara Kruger trae le immagini oggetto della sua ricerca  Con stile essenziale, efficace ed accattivante come uno slogan pubblicitario, denuda, accusa, invita ironicamente e sarcasticamente alla riflessione  su temi come femminismo, consumismo, indipendenza e desiderio individuale…Lavora con immagini e parole perché “ queste hanno l’abilità di determinare chi siamo e chi non possiamo essere” con l’ intento di usare il suo lavoro come uno specchio per denudare e sovvertire i messaggi imposti dalla cultura dominante. 
Oggi dopo trent’anni il suo lavoro continua ad esternarsi attraverso graffianti e critici aforismi. La Kruger oggi analizza come un’antropologa le informazioni trasmesse dalla televisione, reality show, blog e siti, twitter, you-tube…

Le sue sono frasi di protesta, incisive e dirette contro la società sessista e il potere culturale. Adopera da oltre trent’anni gli stessi caratteri -futura bold oblique e helvetica ultra condensed- che rendono le sue opere facilmente riconoscibili. Usa molto i pronomi personali come “voi”, “vostro”, “io, “noi” e “loro”, un modo di coinvolgere il pubblico nelle crudeli ironie del vivere.  Un minimalismo verbale efficace che ,in 6 parole intense come una massima filosofica , svela pecche e miserie della società contemporanea e delle relazioni tra gli esseri umani: “Your comfort is my silence” (1981), “I shop therefore I am” (1987). “You want it/You need it/You buy it/You forget it.” Sue installazioni permanenti sono presenti in gallerie e spazi pubblici in giro per il mondo. La frase “L’empathie peut changer le monde”  per mesi ha ricoperte la stazione ferroviaria di Strasburgo. Nel 2005 ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia. E’ stata tra le artiste che hanno partecipato nel 2007 alla South Korea’s Incheon Women Artists’ , la prima Biennale femminile nella Corea del Sud.

E’ insegnante d’arti visive presso l’Università della California a Los Angeles.

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