se la neve attacca bisogna difendersi

9 febbraio 2012 di: Clara Margani

Come ha dichiarato Marco Paolini in un suo intervento nel mese di Ottobre a “Che tempo che fa”, quando la neve ‘attacca’ bisogna difendersi e così è stato. Il 3 Febbraio la neve ‘attacca’ Roma e il sindaco Alemanno si difende attaccando la Protezione civile, che vedendosi attaccata attacca a sua volta. Intanto i cittadini non possono attaccarsi ai tram perché non passano e rimangono attaccati al posto dove si trovano al momento della nevicata, disperando di poter raggiungere le loro case e i loro cari a cui sono molto attaccati. Si potrebbe continuare a giocare su questo verbo stuzzicante e contraddittorio all’infinito, ma non sarebbe corretto nei confronti dei romani del centro, della periferia e dei dintorni assediati dai media che quando nevica a Roma tirano fuori le vecchie polemiche, visto che se nevica nel resto dell’Italia è una cosa tragica ma di comune importanza mediatica, ma se nevica a Roma tutti gli stereotipi visivi e verbali possono essere applicati ed enfatizzati.

Certo, se la visione dall’elicottero del Colosseo, dei Fori, dell’Altare della Patria, di San Pietro innevati lascia senza fiato, un po’ meno spettacolare risulta la monotonia bianca dei palazzoni, della tangenziale, delle baracche, delle borgate e delle campagne. I romani stessi entrano in questo circo bianco mediatico e si fotografano e si riprendono all’infinito cercando di fissare nel tempo un altro loro momento di gloria. D’altra parte anche la neve ha deciso di rimanere attaccata qualche giorno, per evitare di essere dimenticata troppo presto.

Alla fine della “festa” resteranno attaccati alcuni festoni di ghiaccio pericolosamente incombenti, le impronte di uomini ed animali su qualche location meno in vista e il rimpianto di alcuni che sia finita troppo presto.

6 commenti su questo articolo:

  1. micol scrive:

    Capisco che anche tu personalmente hai vissuto l’imbiancata di Roma, noi Romani abbiamo visto i fatti con meno ironico distacco, veramente dipende le zone, comunque è assurdo che qualunque cosa succeda in questa città il sindaco la consideri” emergenza”!

  2. giusi parisi scrive:

    Non so se Clara era a Palermo o a Roma ma parla della giusta ironia della neve a Roma possibile che tutto in Italia debba diventare o evento o calamità?

  3. gemma settembrini scrive:

    “Nevicava a Roma
    e la gente si chiedeva: Ma cos’è?
    Questa neve a Roma fa impazzire
    li romani come me.”
    Cantava così Renato Rascel, ero bambina e mi sembrava poetica come immagine…
    Il tempo è passato, vivo la città come Clara e devo dire che la poesia è solo un ricordo.
    La neve è bella in montagna e dove ci sono attrezzature specifiche.
    In una città come Roma significa disagio e rottura di equilibri consolidati faticosamente.
    Se nevica domani e dopodomani….ci attacchiamo!!!

  4. silvia spalatin scrive:

    Tutto vero! Dalla “tragedia” di venerdì pomeriggio, quando migliaia di romani sono rimasti intrappolati per le strade senza riuscire a tornare a casa, siamo passati alla “festa” di sabato, quando quegli stessi romani si sono affollati al centro per giocare a palle di neve. Però voglio ricordare (e ringraziare) quanti in quei giorni hanno raggiunto con mezzi di fortuna, ed anche a piedi, gli ospedali in cui lavorano…giorno e notte, estate e inverno e con ogni tempo. A cosa servono tante polemiche quando è meglio darsi da fare rimboccandosi le maniche?

  5. Marina Gasperini scrive:

    Italiana, anzi romana, residente a Ginevra, ancora una volta sono subisco l’ironia, non sempre sottile, degli elvetici nei nostri confronti.
    Dopo Berlusconi, dopo Schettino, hanno trovato un altro personaggio pittoresco: Alemanno.

    L’emergenza per i romani non è la neve, ma la perdita di autocritica, nonché di orgoglio costruttivo.

  6. Carla Vellante scrive:

    È vero che ogni cosa di “straordinario” a Roma diventa emergenza, ma è anche vero che questa neve è stata un fenomeno unico nel suo genere, senza uguali nella storia recente di Roma.
    Ci sono città più abituate a questo genere di eventi atmosferici e città che non lo sono: non si può sempre pretendere che una città in cui nevica una volta ogni trent’anni sia ben attrezzata!
    Del resto almeno, passato il primo giorno, siamo stati tutti contenti di vedere le strade e gli alberi imbiancati, come forse nemmeno ci ricordavamo più! È bello ogni tanto vedere anche solo i lati positivi per godere della bellezza delle cose semplici.

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