e adesso che si fa?

12 marzo 2012 di: Gisella Modica

Dopo le primarie tanti gli interrogativi, poche le risposte. Io che non sono appassionata di politica istituzionale, quella dei partiti per intenderci, mi chiedo per esempio: 1) il gruppo che ha sostenuto Antonella Monastra diceva, lo diceva la stessa Antonella, che non avrebbe superato i 1500 voti. Si sapeva dunque che non avrebbe mai potuto fare la sindaca. Nessuno/a si illudeva. Perché dunque lo hanno fatto? Provo a dare una risposta, visto che ho votato Antonella. Non è stato solo per stima, perché Antonella è stata “in carne ed ossa” in consiglio comunale, perché “passa per femminista”. E’ stata, credo, una risposta, una reazione, se mi consentite, impolitica, prepolitica, fate voi, ad un modo di fare politica di cui non se ne può più. Quella del Pd, non diversa da quella degli altri partiti: astrattezza, sete di potere, mancanza di ascolto, incapacità a gestire, narcisismo, e chi più ne ha più ne metta. Antonella è solo la punta dell’iceberg di questo stato d’animo. Il personaggio che – strategicamente o istintivamente non mi interessa – ha incarnato questo malcontento reale. Bene.

2) Tutte/i sapevano che le primarie con Ferrandelli che raccattava voti anche dove non si doveva, dicono i giornali, avrebbe fatto man bassa, sarebbe stato un pericolo in termini di voti. E anche un voto poteva essere fatale pescando nel medesimo elettorato. Si diceva “forse Rita non ce la fa”. Lo sapevano tutti. La coalizione di Rita lo sapeva? Penso di sì, se non lo sapeva c’è da ridere, o forse da urlare, fate voi. Dunque? Ha lasciato “volontariamente” una scelta, una via di fuga? Non lo so. Fate voi. Mi domando: Rita Borsellino lo sapeva? O pensava che bastasse il suo nome, la sua storia “altra” per stravincere? Se anche non lo sapesse, mi chiedo: 3) perché lei che viene da un’altra storia e dicono sia distante dalle logiche del (suo) partito, da un modo maschile di fare politica, non ha FATTO SUE queste dimostrazioni impolitiche, ma vere, di una parte del suo elettorato, chiamando a sé pubblicamente, scegliendo lei come e quando, chi questo sacrosanto malcontento incarnava? Anche “strategicamente”, visto che fa parte di una politica che mette al primo posto il detto “l’importante è vincere, poi si vede”. Si è detto: “non è Rita che doveva fare il passo avanti, ma Antonella che doveva fare un passo indietro”. Altre/i hanno detto: “Il passo è stato fatto ma infruttuoso”. Non ho elementi per sapere la verità, e forse non mi interessa.

Mi interessa invece moltissimo che la politica a cui credo, quella delle relazioni, capace veramente di cambiare le cose, ha fallito, travolta, contagiata (contaminata?) dai metodi della politica istituzionale. E cioè invece di tifare per una o per l’altra candidata, avrebbe dovuto, in modo imparziale, costringere le due candidate a parlare, ascoltarsi, “aiutarle” a trovare una mediazione Fuori Dalle Logiche Comuni. Almeno tentarci. Non l’ha fatto, non l’ho fatto, ed è la mia sconfitta, la più grande. Risultato? Le donne divise come non mai. Come si fa a ricucire per non perseverare nell’errore? E’ di questo che vorrei parlare.

14 commenti su questo articolo:

  1. Paolo.R scrive:

    Non si doveva ricucire si doveva inizialmente CUCIRE ora per me uomo di mezza età siamo allo sbando, date voi, che avete fatto tante elucubrazioni, una soluzione

  2. Antonio P. scrive:

    Riproporre questa domanda è inutile, bene cosa fare non lo sa nessuno, ecco perchè ci volevamo nascondere dietro la coperta di Linus della Borsellino, nessuno soddisfa nessuno e questo si doveva sapere prima di iniziare le primarie.

  3. Maria Cristina scrive:

    Certamente chi circondava la Borsellino, il suo entourage l’aveva percepito ma a quel punto che si faceva? Chi circondava la Monastra doveva capire che mai sarebbe stata eletta allora perché non votare direttamente ferrandelli. E adesso poveri noi…

  4. monica cascio scrive:

    E’ assurdo gisella, devi essere un tipo propositivo, chiedere a noi cosa fare per ricucire quando proprio noi ci siamo trovate in mano matasse che non sappiamo come avvolgere o srotolare, insomma la sinistra e non solo bersani ma tutta si trova ad aver fatto una figuraccia, noi possiamo solo gridare -viva santa rosalia!-

  5. Gisella, lo sai sono un’ottimista ad oltranza, forse rasento l’ingenuità, ma comincio a vedere donne pentite di non essersi confrontate, si sentono voci di rimpianto: potevo fare di più, forse potevamo fare… questo è un segno lieve ma pur sempre un segno di presa di coscienza,

  6. pina mandolfo scrive:

    ho scritto una lunga e faticosa nota a margine dell’articolo molto pertinente di gisella modica, ma è andato perduto. bisognerà rivedere questo sistema oppure è stato censurato?

    • rosanna pirajno scrive:

      ci dai troppo merito, se pensi che censuriamo i commenti e in particolare la tua “nota lunga e faticosa”, non c’è filtro ai commenti e il tuo e gli altri post confermano che il sistema funziona, almeno finora, ma se dovesse ricapitare lo segnaleremo al gestore.

      • pina mandolfo scrive:

        cara rosanna
        era una battuta di chi si vede perdere una riflessione costata tempo e fatica!!! Non crederete che io pensassi davvero a una vostra censura. Non sono paranoica e poi a questi livelli sarebbe una patologia molto grave. Adesso riprovo vediamo se con un testo più piccolo mi riesce.
        Un caro abbraccio,
        pina

  7. Ricevo da Pina e inserisco nel sito Silvana

    Cara Gisella, sottoscrivo in pieno le tue riflessioni sulle primarie. Come sai anch’io ho sostenuto Antonella Monastra con tutta la mia passione politica. E non mi riferisco solo alla politica istituzionale ma alla mia pratica pubblica e privata, al mio impegno civile di donna, alla mia creatività. Ho sostenuto Monastra consapevole, con tutti e tutte quelli che l’hanno voluta candidata, che non fosse per vincere. L’abbiamo sostenuta perché la sua attività politica ci corrisponde, perché la sua coscienza di genere è reale e non posticcia, e per la sua indipendenza dai giochi dei partiti che tanto negativamente hanno pesato sulla sconfitta di Borsellino.
    Tu sai quanto sia importante per me lavorare sull’equilibrio di rappresentanza di genere. Ma se decido di sostenere una donna la sostengo perché sia lei a governare e non degli uomini dietro di lei. E non mi si dica che non era questo il patto, più o meno consapevole, al quale Borsellino, anche se in buona fede e tenendo conto della sua scarsa competenza in politica, si prestava. Non voglio con questo sottovalutare la sua determinazione e la sua onestà, ma la realtà era sotto gli occhi di tutti.
    Io credo che se continueremo a votare qualcuno che non ci convince o non ci rappresenta solo per scongiurare il peggio, la misera caduta della sinistra italiana non si arresterà più. I 1760 voti di Antonella Monastra sono il segno coraggioso di un dissenso, di una sfiducia nell’ordine dei partiti, che sarebbe stata anche più clamorosa se molti e molti non avessero deciso di votare Borsellino per quello spauracchio del peggio che è stato inaugurato, ahimè, per fronteggiare il berlusconismo e che è servito alla sinistra per avere consensi malgrado tutto.
    Ci rattrista che due donne non siano riuscite a stabilire un patto. Ma c’era troppa distanza tra loro e nei loro percorsi di vita. Ma, sopratutto, troppa arroganza nella richiesta ad Antonella di farsi da parte con la sicumera di chi è sicuro di vincere. Ancora una volta il potere maschile si impone sovrano sulla divisione tra le donne. E ti assicuro che le cose sono andate proprio così perché, spesso, sono stata testimone delle richieste perentorie, per non dire del disprezzo del suo cammino politico, fatte a Monastra.
    Io credo che le donne o i soggetti politici che hanno condiviso con Monastra azioni, manifestazioni, pratiche e che l’hanno vista sempre in prima persona al loro fianco spendersi per l’agio della loro esistenza, avessero il dovere di sostenerla. Troppi e troppe le hanno fatto dichiarazioni di stima, dicendo, che però avrebbero rivolto il loro voto altrove con la solita manfrina del contenere il pericolo. E non è pericoloso continuare a sostenere una sinistra che ha dato una immagine così scadente, per non dire vergognosa, di sé?
    Ma qui non siamo a Milano e nemmeno a Genova. Siamo a Palermo. Il cambiamento è visto con sospetto. Piuttosto si ricicla il già noto, usando la poetica degli eroi. Ma la poetica degli eroi ci lava solo la cattiva coscienza ma non ci serve per un buon governo.
    Io credo, anzi sono certa, che i 1760 voti di Monastra non sarebbero andati a Borsellino. Io credo, e l’ho sentito esprimere da molti/e, che siano voti di chi non sarebbe andato a votare.
    Se almeno tutto questo servisse alla sinistra per fare una seria riflessione su se stessa! E alle donne per stringere dei patti ferrei tra loro!
    Pina M.

  8. Maruzza scrive:

    veramente eccessivo se non offensivo il pensiero di pina mandolfo sulla “censura”.

    • pina mandolfo scrive:

      ancora! ma veramente si può creare un caso là dove non c’è. Donne vi prego, vogliamo volare un po’ più in alto. Maruzza e le altre, per quel poco che mi conoscete come potete pensare che io sia così stupida o megalomane da pensare di essere censurata da un sistema informatico e credere che mezzocielo sia un grande fratello!!! Vi prego, uniamoci su cose che ci rafforzino, ne abbiamo bisogno.

      • Maruzza scrive:

        non sono né belle, né utili le tue battute, prima la “censura” ora “il grande fratello”, ti pare accettabile l’utilizzo che fai delle parole? a me pare che una donna come te dovrebbe evitatre di usare le parole con questa “superficialità”, Scherzi con le parole ma finisci per fare accostamenti inaccettabili. Rifletti e comincia a volare più alto anche tu, perché le ragioni, cara Pina, non stanno tutte da una parte e credo che quante hanno scelto borsellino abbiano le stesse buone ragioni che credi di avere solo tu e le altre 1700 che hanno scelto antonella. La “purezza” delle ragioni non sta solo da una parte. Queste ragioni, giuste o sbagliate che siano, devono servire a riflettere per il futuro imminente. Abbiamo consegnato la città a ferrandelli, volto giovane con pupari anziani e riciclati a muoverlo, se non alle destre! Questo esito non fa onore alle donne da qualunque parte siano state. Per favore pina chiudila questa triste vicenda e ti chiedo di non usare “parole in libertà” per fare accostamenti scherzosi. Capisco che tu abbia voluto dire che mezzocielo non è “il grande fratello” ma dicendolo e scrivendolo l’hai comunque detto e scritto. E’ come se io dicessi : pina mandolfo non è maria de filippi o la donna che presenta il grande fratello il cui nome non conosco.

        • pina mandolfo scrive:

          se letto con attenzione quello che scrivo e il mio uso delle parole non mi sembra suscettibile di tanto livore, non era nei miei intenti offendere nessuno. Forse c’era passione, ma niente che potesse recare offesa, tanto che mi chiedo se non ci sia astio pregresso, ma a pensarci non mi sembra di aver fatto male a nessuno e di non aver offeso nessuno delle persone che si relazionano con me. Se ciò sia accaduto, malgrado le mie intenzioni, non posso fare altro che chiedere umilmente perdono.
          Non l’avessi mai fatto di scrivere a margine del pensiero di Gisella, mi ha procurato un sacco di guai. Ma perché usare proprio mezzocielo, un luogo di antica tradizione per le donne palermitane, per farci la guerra? Se sono stata artefice di questo percorso prego di ritornare indietro come una moviola. La cosa che mi fa tremare di più è la divisione tra le donne che non vuol dire diversità di pensiero.
          Se ti sei sentita in qualche modo offesa, Maruzza, ti ritorno a chiedere scusa. Penso che possa bastare perché altrimenti diventa una inutile e sterile catena. Il nostro tempo è troppo prezioso.

  9. fede scrive:

    non capisco perchè si sposta il fuoco dalle cose importanti per perdersi in piccolezze.. forse la cattiva influenza della cultura attuale…
    L’articolo è molto bello..però non condivido il tipo di reazione (il voto alla Monastra) al modus operandi dei politici; anche se spesso non ci si sente rappresentate da nessuno, la realtà è che qualcuno dovrà pur andare a governare questa città e far politica. Quindi non è il caso di perdere la possibilità di esprimere la propria opinione su Chi vogliamo che lo faccia.. Essere attente e scegliere bene è una questione di responsabilità civile. Quindi, secondo me, meglio votare un probabile vincitore che rischiare che vinca la destra. Altrimenti è come non aver votato.. Tra l’altro penso che se avesse vinto la Borsellino saremmo stati egregiamente rappresentati e che gli uomini che le stanno accanto avrebbero fatto un ottimo lavoro.. non demonizziamo tutti! Comunque il sistema delle primarie dovrebbe essere rivoluzionato e in questi casi si dovrebbe andare al ballottaggio.. c’è stato un errore organizzativo a Monte di tutto.. e ora???

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