in val di Susa va di scena o la Tav o la vita

1 marzo 2012 di: Rosanna Pirajno

Le grandi opere, in questo Paese con tasso di corruzione sempre molto alto, non godono di grandi favori presso l’opinione pubblica. Tranne, proprio ora che la situazione si è fatta incandescente a causa dell’incidente in cui l’anarchico Luca Abbà ha rischiato la vita (e gli facciamo tanti auguri di riprendersi presto e bene), per i lavori della Tav in Val di Susa. I politici, con poche esclusioni, e la stampa, con qualche rara eccezione tra cui Adriano Sofri che ha incrinato le certezze di Repubblica, veicolano il messaggio: «opera utile, la vuole l’Europa, la Francia sta scavando, impensabile oramai fermarsi, il tracciato è stato variato, governi, parlamenti, molti sindaci dell’area hanno approvato, che pretendete ancora, NoTav arrendetevi che non avete speranza di farcela contro i “decisori”, determinati e risoluti a passare sulle vostre proteste, fra l’altro inquinate da eversivi anarco insurrezionalisti terroristi violenti antidemocratici». La Tav, come tutti sanno, sta per Treno ad Alta Velocità che dovrà collegare Torino a Lione per trasportare merci a 300 km orari o giù di lì. Merci, non passeggeri.

Per loro, per i passeggeri, ci sono solo tagli – i “rami secchi”, le tratte dei pendolari, le carrozze letto, i treni a lunga percorrenza – disagi, costi e binario unico, al sud poi non ne parliamo di come sta messa la rete ferroviaria.

La somma impegnata dall’Italia per questo traforo lungo 13 km, circa 3 miliardi che lieviteranno del triplo secondo i contrari, è insostenibile in questo momento e addirittura una dissipazione di denaro, ambiente e futuro della valle, che nei dieci anni previsti per i lavori perderà tranquillità benessere identità salute valori paesaggistici e turistici: questi gli argomenti del no all’opera “inutile e costosa”, sostengono. Fermo restando che le violenze, le provocazioni, le azioni estreme che portano forti disagi a terzi, gli atti che offendono e dissacrano, non giovano alla causa dei valligiani che si oppongono con la forza delle loro buone ragioni, non deve stupire, come succede a seriosi benpensanti, se le reazioni degli oppositori appaiono sproporzionate alla posta in gioco.

Quando c’è di mezzo l’amata che si vorrebbe proteggere da uno stupro, la propria donna o la propria terra, niente di strano che si lotti con ogni mezzo – lecito – per fermare l’aggressore. Ecco, sta tutta lì la strategia: opporsi – ma anche imporsi – con mezzi leciti. Allora mi chiedo: è lecito che uno Stato imponga con la forza, con le forze dell’ordine in tenuta di guerra, un’opera che tanti cittadini rifiutano con tanta tenacia resistenza compattezza e, da non sottovalutare, argomentazioni che hanno fondamenti di verità riconosciute da tecnici ed esperti, ma non dallo Stato? Senza neppure consultarli, prima durante e dopo?

2 commenti su questo articolo:

  1. ornella papitto scrive:

    Cara Rosanna, ieri sera, nella trasmissione di Santoro, Servizio Pubblico, ho aspettato fino alla fine. Quasi mezzanotte. Ho ascoltato il rispettabilissimo Ing. De , noto imprenditore che affermava che la TAV poteva andare bene 20 anni fa. Oggi sembra superata. Ho aspettato qualche professore, che sia stato contro o a favore della TAV. Qualcuno che, con cognizioni scientifiche, potesse offrire spazi di riflessione a me ignara e ignorante. Nessun professore pro o contro. Solo pareri personali e/o politici. Mi aspettavo anche una piccola informazione su quello che accade in Francia. Siamo noi che siamo nel giusto o sono gli altri (i francesi) che sono superficiali, antidemocratici, disinteressati al bene comune?
    Inoltre mi ha spaventato il conformismo di tutti i presenti, contro Bersani. Mi ricordava la solitudine di Berlinguer quando prese posizione contro le BR. Tutti addosso a Berlinguer. Tutti addosso a Bersani. Il conformismo di massa mi raggela. Non si parlava bene delle BR, ma neanche se ne parlava male. Ieri sera tutti parlavano male della TAV e nessuno che ne potesse parlare a favore. Teniamo gli occhi aperti, anche davanti a Santoro, del quale ho molta stima.

  2. Luisanna scrive:

    Ora che Santoro non è più il perseguitato di turno, si può dire anche che non lo si stima, non è tempo più di avere un’idea precisa sugli onesti veri oS finti onesti ,tutti sono stati complici di un governo che ci ha degradato, si valuti da soli se si vuole avere un idea obbiettiva tutto il resto è….noia!

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